Sulla guerriglia in Guatemala scende la «pace dei cimiteri»

Sulla guerriglia in Guatemala scende la «pace dei cimiteri» Viaggio in un laboratorio di violenza politica Sulla guerriglia in Guatemala scende la «pace dei cimiteri» NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE CITTA' DEL GUATEMALA —Sette presidenti si sono avvicendati nel Guatemala da quando, nel giugno del '54, un esercito di mercenari appoggiati dai servizi speciali americani rovesciarono il governo progressista, democraticamente eletto, del colonnello Jacobo Arbenz..Tutti, militari, civili, eletti o imposti, hanno sbandierato la volontà di «pacificare» il Paese. E' prevalsa la «pace dei cimiteri». Il Guatemala è il miglior esempio della violenza politica in America Latina. Da 30 mila a 60 mila persone sono state assassinate. I periodi peggiori sono stati quelli che hanno seguito il colpo di Stato del colonnello Castine- Armas, che ha colpito i seguaci di Arbenz; gli ultimi Anni Sessanta e i primi Settanta, quando l'esercito ha «ripulito» la parte orientale del Paese,'dove erano sorti:centri di guerriglia; e, adesso, il «regno» del generale Romeo Lucas Garda, iniziatosi il 1" luglio 1978. La violenza politica ha ucciso circa 4 mila persone negli ultimi due anni. Il 1980, incominciato con il massacro dell'ambasciata spagnola, resterà un anno nero nella storia del Paese. In Guatemala sono stati collaudati negli Anni Sessanta metodi che avrebbero avuto molta fortuna in questo decennio in America Latina: il rapimento degli oppositori e la creazione di gruppi di assassini, considerati di estrema destra, ma forti di complicità nell'esercito e nella polizia. Sono metodi che evitano al governo le lentezze e le incertezze dei processi politici, t permettono al potere di presentarsi come simpatizzante della «via di mezzo», tra estrema destra e estrema sinistra, anche se la realtà è ben diversa: la caccia agli oppositori di sinistra è una costante, mentre la destra non viene mai disturbata. La «rivoluzione d'ottobre» del 1944, pur molto diversa da quella del '17, ha messo paura ai privilegiati. Dopo 14 anni passati sotto il tallone di Jorge Ubico, un generale al servizio di Washington, una rivolta militare portò al potere un liberale, docente universitario, scrittore, Juan José Arevaio, che ripristinò le libertà democratiche, promulgò uno statuto dei lavoratori, e limitò le concessioni alle società petrolifere straniere. Nel 1951 gli succedette, dopo regolari elezioni, uno degli autori del golpe contro Ubico, il colonnello Arbenz, che, approfondendo l'esperimento riformista di Are vaio, nel 1952 lanciò la riforma agraria. Il «decreto 900» espropriò grandi possedimenti dividendoli fra i contadini poveri. Ma la riforma fece una vittima troppo grande per il Guatemala: la compagnia americana United Fruit, che allora era la maggior potenza eco nomica del Paese, con i due terzi degli investimenti stra meri in Guatemala. Aveva 2500 chilometri quadrati di terra, l'unica linea ferroviaria (da Puerto Barrios alla capitale). Riforma agraria, espropri simpatie comuniste nel governo: una miscela esplosiva, Cinque anni prima di Cuba, il Guatemala poteva diventare il primo Paese socialista dell'America Latina. E ci fu un golpe che ricorda quello con tro Allende, 19 anni prima del Cile. La destra fa pagare care le sue paure del decennio '44-'54, La riforma agraria rimessa in discussione, i sindacati limitati, sinistra e intellettuali perseguitati. Una rivolta di ufficiali nazionalisti fallisce il 13 novembre I960, ma crea i capi della guerriglia che si installa nella parte orientale del Paese. E il partito comunista appoggia la «via armata», contrariamente a quanto fa in quegli anni nell'America Latina. Nel 1966 «covi» rivoluzionari sulle sierras di Las Minas e Santa Cruz vengono neutralizzati in pochi mesi, con tecniche «antinsurrezionali» insegnate da esperti americani. La repressione colpisce anche i contadini che hanno mostrato simpatìa per la guerriglia, e dura fino al 72. C'è qualche anno di calma, l'opposizione si riorganizza. Nel 1975 nasce nel Quichél'fipp, l'esercito dei guerriglieri dei poveri, poi, sull'altopiano e nelle montagne del Nord, l'Organizzazione del popolo armato, Orpa, i Far, Forze Armate ribelli. Imboscate a convogli militari, attentati a ufficiali superiori, rapimenti di proprietari terrieri e industriali a fine di riscatto sono le principali azioni di questi gruppi. Nel 1978 l'attività sindacale e l'opposizione di sinistra vengono rilanciate, nasce il Cuc, Comitato per l'unità dei contadini, la cui base è india. Alcune manifestazioni nella capitale preoccupano il generale Lucas, che è salito al potere promettendo (anche lui) di «farla finita con la violenza» Poche settimane dopo l'insurrezione del Nicaragua contro Somoza, Carlos Puentes Mohr, leader del movimento socialdemocratico, e Manuel Colom Argueta, capo dell'opposizione, vengono assassinati. Il giurista liberale Villagran Kramer, nominato vicepresidente come-simbolo di «apertura», non osa neppure dimettersi per paura di essere ucciso. «Oggi è meno pericoloso entrare nella guerriglia che militare a volto scoperto» dice un oppositore moderato. Tutti guardano ai san di ni sii del Nicaragua; intanto, i leader de'gli studenti, degli operai e dei partiti vanno alle manifestazioni, compresi i funerali degli oppositori assassinati, soltanto incappucciati, per non essere riconosciuti dalle squadre della morte. Jean-Pierre Clero Oipyrinlil l.o Monde c per l'Italia I -a Stampa