D'Amico al Torino: Sala ha trovato in me l'erede di Bruno Bernardi

D'Amico al Torino: Sala ha trovato in me l'erede Mentre il «vecchio» Claudio potrebbe finire all'Inter D'Amico al Torino: Sala ha trovato in me l'erede TORINO — Vincenzo D'Amico, neo granata, si presenta con una maglietta della ditta che sponsorizza la Juventus e con almeno un paio di chili in più sebbene sia stato protagonista di un brillante e tirato finale di stagione ed abbia vinto, a Sanremo, il torneo tennistico per calciatori. «E' vero che tendo ad ingrassare ma non esageriamo», puntualizza mentre posa per tv e fotografi accanto a Rabitti ed a Cuttone (classe 1960), l'acrobatico e arcigno terzino rientrato dal prestito con la Reggina e destinato ad alternarsi con Salvadori. Il medico e l'allenatore gli hanno consigliato una dieta da seguire in questi ultimi giorni di vacanza. A Torino il talento calcistico di D'Amico potrà avere un rilancio se il giocatore saprà sacrificarsi in campo e fuori. E' consapevole delle responsabilità che l'attendono (ha quasi 26 anni, è sposato con un figlio). «A Roma ci si può rilassare, l'ambiente lo permette, qui l'impegno dovrà essere continuo — ammette l'ex laziale —: per arrivare allo scudetto non sono ammesse pause di rendimento». Lasciare la Lazio lo ha amareggiato ma precisa di non aver guidato la manifestazione di protesta di 600 tifosi (rappresentavano tremila firmatari di un documento contrario alla sua cessione) e di essere capitato casualmente davanti alla sède biancazzuria. «Sono contento del trasferimento in una squadra ambiziosa — aggiunge —. Adesso ho qualclie possibilità in più di aspirare alla Nazionale mentre nella Lazio avrei dovuto compiere salti mortali. Claudio Sala? Tre anni fa era il più forte, la sua eredità mi preoccupa ma posso far bene. Le qualità ci sono, scusate l'immodestia». Sala interessa all'Inter e il Torino, che sta trattando un centrocampista, potrebbe cedere il «poeta», cosi come sembra scontata la partenza di Pulici (Lazio?). Ieri Rabitti ha spiegato a D'Amico (che sull'ingaggio è praticamente d'accordo) che giocherà regista avanzato a ridosso delle punte (o di una sola, a seconda dei casi), in posizione centrale, senza svariare troppo. Nel Torino ritrova amici come Pecci, Pat Sala, Graziani e Zaccarelli con i quali ha militato in diverse rappresentative. «Ciò che è successo alla Lazio, lo scandalo delle scommesse e le sue conseguenze, mi ha addolorato — fa D'Amico, prima di pranzare con il presidente Pianelli —. Non è facile dimenticare ma ormai appartiene al passato. E' bello trovarsi in un ambiente pulito». Bruno Bernardi Vincenzo D'Amico ieri » Torino con l'allenatore Rabidi

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