Delusione per gli ufologi

Delusione per gli ufologi Gli extraterrestri ci sono, ma irraggiungibili Delusione per gli ufologi n.l',,.ji. i'-iv.uln,,. .. ActvnMn. I Mario Cavedon: «Astronomia», ed. Mondadori, pag. 318. con tavole e disegni in nero e a colori, lire 10.000. L'autore di questo volume, astronomo, da anni tiene, al Planetario Hoepli di Milano, sue lezioni, dirette a un pubblico commisto di studenti, laureati, uditori occasionali. Con queste udienze egli in-, trattiene un sempre rinnovato colloquio, con domande e risposte, che lo hanno, per cosi dire, allenato a una discorsività attenta quanto facile e cordiale: stile ch'egli trasporta felicemente nella pagina stampata. Il libro, corredato di tavole a colori, cronologie,vite di astronomi, si fa leggere, fino alla fine, con diletto e profitto. La fluidità attenta del discorso non indulge alle estrapolazioni fantastiche, al limite con la fantascienza, a cui l'astronomia si presta. Anzi, per questo aspetto, il Cavedon procede con cautela: non gli importa di stupire il lettore; la disciplina di per sé comanda meraviglia, tanto più quanto più la si coltiva con serietà. Pertanto le quarte dimensioni, i modelli di universo, le indagini sulla vita in al hri ,...,■>.. /inlnptì lo rlì ci o I tri corpi celesti, le distanze astronomiche sono oggetto di attenzione critica, piuttostoche di una facile accettazione. Guardando con occhio di-; sincantato alle esercitazioni fisico-matematiche, che consentono la costruzione di cosmologie, cosmogonie, modelli di universo, al prodursi e al datare dei big-bang, alle onde gravitazionali, ai buchi neri, egli considera questi temi e idee come stimolanti, ma da parlarne con distacco: sono concetti che hanno messo in eruzione i cervelli degli astrofisici, molti servizi rendendo agli scrittori di fantascienza. In astronomia, nelle scienze in generale, soprattutto importa attendere a quel che rivelano i sensi e gli strumenti; dedurne poi, con cautela, conseguenze e ipotesi. In questi ultimi tempi, molto s'è appreso con le spedizioni umane e strumentali ad altri corpi celesti; grandi sono stati gli apporti della radioastronomia; ma anche molto si è fantasticato, portando confusione nelle teste dei profani, i quali non hanno elementi di giudizio propri per saggiare la credibilità delle ipotesi. II capitolo terminale del libro è dedicato all'inevitabile rlicnnwn cillr, iiÌIq in o 11 »»i r-fxr. discorso sulla vita in altri corpi celesti. L'Universo, con i suoi (supposti) dieci miliardi di galassie, ciascuna delle quali comprenderebbe qualcosa come cento miliardi di stelle, è tanto popolato nella sua immensità, che è difficile pensare che un solo oggetto in esso (la nostra Terra) sia abitato da viventi. Il Cavedon fa una analisi attenta ma piuttosto scoraggiante dei luoghi dove si potrebbe trovare la vita. Certamente noi non siamo soli nell'Universo; ma le distanze interstellari sono di tale grandezza che è impossibile raggiungere (come s'è fatto per la Luna) i pianeti abitabili di altre stelle; ed è scarsamente verisimile che abitatori di altri mondi (ci rassomiglino o no) giungano fino a noi: con buona pace degli appassionati ufologi. Anche le comunicazioni — non soltanto lo scambio di visite —con gli abitatori di corpi celesti al di fuori del Sistema Solare, a parte la difficoltà di concordare con essi un linguaggio o un codice di corrispondenza, sono proibite dalle distanze che ce ne separano, nonché dalla brevità della vita umana. Un corpo, ma anche un messaggio, non può viaggiare con una velocità superiore a quella della luce, una limitazione (messa in evidenza dalla teoria della relatività) importante. Il 12 dicembre 1974 fu inviato un messaggio, in codice binario, a tutti i pianeti che potrebbero esistere in un certo ammasso globulare. Una risposta eventuale arriverebbe tra 50 mila anni: saranno 11 ad attenderla quei nostri pronipoti? Per parecchio tempo ancora, dunque, dobbiamo stare, paghi, noi abitatori di questo nostro pianeta, di discorrere tra di noi. Visto come vanno le cose, non sembra poi neanche tanto facile. DidJmo

Persone citate: Cavedon, Hoepli, Mario Cavedon

Luoghi citati: Milano