Riscaldare le case di città con l'energia del sottosuolo

Riscaldare le case di città con l'energia del sottosuolo Un esperimento condotto dall'Eni a Metanopoli alle porte di Milano Riscaldare le case di città con l'energia del sottosuolo Il calore endogeno che si sprigiona dai campi di vapore di Larderello e di Monte Amiata è, nel nostro Paese, una delle manifestazioni geotermiche più note. Benché lo sfruttamento di quelli che tradizionalmente vengono chiamati soffioni contribuisca in limitata misura (due miliardi e 494 milioni di chilowattora) al totale della nostra produzione di energia elettrica, il suo utilizzo è importante sul piano economico e tecnico. Si tratta infatti di una fonte di energia naturale, all'origine gratuita; inoltre proprio in 'Italia si sono realizzati notevoli progressi, tanto nel campo dell'individuazione dei giacimenti e dello scavo dei pozzi quanto in quello dei mezzi progettati e messi in opera per* ampliare l'utilizzazione di queste forze naturali. Sul nostro territorio molte sono le località in cui esistono indizi certi dell'esistenza, a piccole profondità, di fluidi geotermici ad alta e bassa entalpia (contenuto energetico); le più conosciute sono quelle dei Campi Flegrei, dell'Isola di Vulcano, alle Eolie, dell'Isola d'Ischia. Altre località nel Lazio, in Campania, in Toscana, nel Veneto, in Sardegna e in Sicilia hanno caratteristiche geologiche tali da far ritenere che si tratti di campi ter¬ micamente anormali, in cuì\ cioè il gradiente geotermico ha valori più alti del normale. Anche se non si sa con certezza quanti di questi campi potranno produrre fluidi tecnicamente sfruttabili, non v'è dubbio che il sottosuolo italiano è ricco di acque calde. Acque calde naturali che non hanno temperatura abbastanza elevata da poter essere utilizzate per produrre energia elettrica possono essere impiegate per usi civili, agricoli e industriali. Per riscaldare le abitazioni è sufficiente 'un'acqua di 60-70 gradi A causa del gradiente geotermi-' co medio, queste temperature si possono incontrare in ogni punto della Terra, a profondità di 2000 metri I pozzi trivellati nelle vicinanze dei centri' abitati servono molto bene al riscaldamento degli edifici; è quanto avviene attualmente ad Abano e a Larderello; nel primo caso vengono riscaldati 130 alberghi, nel secondo 350 mila metri cubi dì uffici utilizzano il calore dei soffioni. Anche a Melun e a Creil alla periferia di Parigi, più di sette mila alloggi sono scaldati con acque geotermiche. In un bacino sedimentario del tutto normale dal punto di vista termico, i pozzi pompano alla superficie acqua calda; per mezzo di scambiatori termici questo fluido sotterraneo cede il suo calore all'acqua della rete idrica urbana che riscalda le abitazioni ■ Un esperimento simile a quello francese è in atto a Metanopoli nei pressi di Milano, ad opera dei tecnici dell'Eni i quali stanno sperimentando la convenienza dì estrarre, a profondità elevate, acqua a temperatura relativamente bassa per riscaldare parte dell'agglomerato urbano di San Donato Milanese; in realtà si tende a verificare se in uny,z rea geologicamente, fredda, com'è la Pianura padana, è possibile ripetere quanto è stato fatto nell'hinterland parigino. La Valle padana è, infatti un bacino sedimentario con gradienti geotermici inferiori a quelli medi terrestri e di altri bacini europei; può quindi sembrare a prima vista di limitato interesse geotermico. Tuttavia le conoscenze del sottosuolo acquisite in una cinquantina d'anni d'esplorazione petrolifera mostrano l'esistenza di situazioni locali favorevoli all'accumulo di risorse a basso contenuto energetico utili per uso diretto. Mario Bertoli

Persone citate: La Valle, Mario Bertoli