Anche una strada salva la natura

Anche una strada salva la natura Nel concorso «La Stampa» WWF già in gara 55 mila ragazzi Anche una strada salva la natura Ai primi di morso di quest'anno, con lo slogan «Salviamo la natura», La Stampa ita promosso un'iniziativa ecologica tra i suoi più giovani lettori. All'invito hanno risposto finora 54.806 rogassi. La Stampa, affiancata dal Wwf, il Fondo mondiale per la natura, suggeriva di adottare un pesso di natura (uno qualunque: un fiore, un animale, una pianta, un prato, uno stagno, un ruscello, una siepe, un sentiero di montagna) che, insidiato dalla speculazione e dal vandalismo, rischiasse di soccombere; di portarlo quindi alla ribalta con l'aiuto del giornale, perché altri impari-1 no a rispettarlo, a considerarlo amico, a studiarne le abitudini e i modi dì essere. Chi vuole partecipare alla campagna deve pertanto inviare al giornale una ricerca che con testi, disegni e fotografie descriva e valorissi il soggetto preferito. Il giornale parlerà dei lavori migliori e li raccoglierà poi in un libro. I grandi affreschi, spiegava il concorso (più che concorso, una gara di educazione civile)' sono fatti di tante macchie di colore: ogni raguseo, proteggendo e valorissando il pesso di natura prescelto, e con la sua fantasia, avrebbe tracciato idealmente una pennellata nell'affresco. Le risposte sono arrivate e continuano ad arrivare. La partecipasene e l'impegno sono analoghi in Piemonte come in Liguria, in Lombardia, nell'Italia Centrale, nel Mezsogiorno e nelle Isole. Treviso, Mantova, Padova, Forlì, Massa e Carrara, Firenze, L'Aquila, Salerno, Sessa Aurunca, Bari, Taranto, Bisceglie, Cosenza, Ragusa, Eraclea, Sassari, Iglesias, Porto Torres hanno risposto a giro di posta non meno delle città piemontesi. E sono arrivate lettere da Monaco di Baviera e dal Perù voci di consenso, di incoraggiamento, richieste di collaborazione. E' un discorso a più voci, senza confini, che sta trasformando il «concorso» in una specie di test diverso da ogni altro, perché ì partecipanti hanno tutti meno di 15 anni. Sono cioè i cittadini di domani ai quali imponiamo un ambiente inquinato o disastrato, dimenticando che essi hanno nel cuore il verde dei prati di cui siamasemprepiù avari nei loro confronti. Una proposta giornalistica, attraverso le risposte dei ragazzi si sta trasformando in una speranza comune. «Abbiamo fatto i murales dipingendo tanti ricci ^'animaletto indifeso che è simbolo e sigla dell'iniziativa). Questa è ecologia, no?» scrive una classe elementare di Torino. E la prima di una scuola di Catania: «Noi siamo piccoli per cercare un animale, un prato, uno stagno, un viale da salvare. Perciò noi abbiamo pensato di adottare una strda, la nostra strada che porta alla nostra scuola. E' una stradina muta, poco pulita e senza verde. Chissà che con 11 nostro aiuto, non possa diventare una strada viva, con tanti alberi e fiori che parlino con noi bambini». v s>