«Non andiamo a fare le cenerentole»
«Non andiamo a fare le cenerentole» Venerdì ultimo collaudo per il Belgio con la Romania sotto rocchio interessato di Vicini «Non andiamo a fare le cenerentole» Il commissario tecnico Guy Thys indica l'Inghilterra come favorita, ma non vuole saperne di venire in Italia a fare da spettatore - In formazione tutti giocatori solidi e scattanti (età media, 27 anni) affidati alla regia di Van Moer DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES — «L'Inghilterra è la grande favorita del campionato d'Europa». Guy Thys. commissario tecnico del Belgio, non ha dubbi, ma mette le mani avanti. I «diavoli rossi» debu tteranno proprio contro lo «spauracchio» inglese, a Torino il 12 giugno, e Thys piazza gli avversari sul piedestallo più alto in previsione della prima sconfitta dell'anno. Il Belgio, infatti, dall'inizio dell'80 ha vinto tutte le amichevoli: 5-0 con il Lussemburgo, 2-0 con l'Uruguay e 2-1 con la Polonia. Ha perso l'ultima volta, nel 79. per 1-0 in Olanda dopo la qualificazione conquistata a spese di Scozia, Austria. Portogallo e Norvegia. con quattro pareggi e tre vittorie. V timbro sul passaporto per l'Italia, il Belgio l'ha ottenuto superando un girone difficile. Chi considera la squadra di Thys come la «cenerento. la» del Gruppo 2 (comprendente Italia. Inghilterra, e Spagna) rischia di prendere un grosso granchio. Thys bluffa quando dice che il Belgio «non ha niente da perdere e. dal torneo, trarrà utile esperienza in preparazione al "Mundial" di Madrid '82». Allora die senso ha il «repechage» del trentacinquenne Wilfried Van Moer? «Il nostro traguardo è la Coppa del Mondo e. in quest'ottica la presenza di Van Moer non si giustifica — ammette poi Thys —. La vittoria di Oslo, con la Norvegia, ci fece prendere coscienza delle nostre possibilità. Poiché da tempo pensavo di richiamare l'anziano regista e "motorino" del Beringen. non ho più esitato: farà da "balia" e da indispensabile punto di riferimento per qualche giovane, sarà il filo conduttore, una sorgente di idee. Sono intimamente convinto, lo ripeto, che il Belgio non ha possibilità di qualificazione a una delle due finali, ma sono sicuro che andrà in campo con la feroce determinazione di dimostrare che ha ripreso una sua collocazione nell'arengo del football europeo: attraverso il gioco e i risultati, la verifica dei progressi compiuti nelle ultime due stagioni». Thys. nato ad Anversa il 6 dicembre 1922, centravanti del Beerschot (come suo padre Yvan) e dello Standard Liegi, ha indossato due volte la maglia della Nazionale. Ha allenato alcune squadre di seconda e prima divisione, e dal 76 dirige la rappresentativa. Gli inizi sono stati deludenti; poi Thys è riusciIo a ricostruire la squadra che, dopo il terzo posto agli «europei» del 72 (eliminò l'Italia di Valcareggi), s'era sfaldata senza mai approdare alla fase finale dei «mondiali» e delle Coppe continentali del 74 e del 78. Adesso il Belgio si presenta in Italia in vesti tutt'altro che dimesse, anche se Thys si lamenta perché gli impegni post-campionato del Bruges, che ha vinto il titolo, dell'Anderlecht. dello Standard Liegi e del Beveren — squadre fra le maggiori fornitrici ■della Nazionale — gli hanno impedito di effettuare un'adeguata preparazione: venerdì prossimo il Belgio disputerà a Bruxelles l'ultima amichevole con la Romania (li «spierà» Vicini) e quattro giorni dopo si trasferirà ad Ivrea dove rifinirà il lavoro in attesa del «terribile» esordio con l'Inghilterra die, dai 1947 in poi, ha inflitto ai belgi quattro sonanti batoste, concedendo loro due pareggi. Per creare una «sana emulazione» (e anclie per far risparmiare la federazione?), Thys forse condurrà in Italiu solo venti dei venticinque giocatori die gli consente il regolamento Uefa. La formazione-base dovrebbe essere la seguente, secondo il 4-3-3: Pfaff (Custers): Gerets, Meeuws, Millecamps, Renquin: Coeck, Van Moer, Van der Eyken: Van der Elst, Van den Bergh, Ceulemans. L'età media è di 27anni e il reparto più giovane è l'attacco. Ci sarà Francois Van der Elst. recentemente trasferitosi nel Cosmos per 100 milioni di lire, alla «corte» di Chinaglìa, ma con il permes¬ so del miliardario club di New York di partecipare agli «europei». Secondo Bearzot, Van der Elst ricorda vagamente Keegan come movimento e impostazione. Il ventunenne Erwin Van den Bergh è la rivelazione del campionato: con 39 gol nel Lierse, è il miglior cannoniere d'Europa e grazie a questo «exploit» con ogni probabilità verrà promosso titolare bruciando le tappe come Rossi in Argentina. C'è chi lo definisce l'erede di Van Himst e Lambert. Con la Romania non giocherà poiché nello stesso giorno si sposa. Il gioco farà perno su Van Moer affiancato da Coeck e Van der Eycken. Cools. ex capitano, andrà in panchina pronto alla bisogna poiché Coek, interno dell'Anderlecht, è tecnicamente valido, ma fragile di ossa e muscoli: è reduce da un infortunio, tuttavia, se supererà il « test» con la Romania, dovrebbe avere il posto assicurato. La difesa poggia su elementi collaudatissimi come il terzino destro Gerets, il trentenne libero Meeuws, lo stopper Millecamps e l'altro terzino Renquin (o Martens). L'unico dubbio riguarda la scelta del portiere fra Pfaff e il barbuto Cus'ers, con leggera preferenza per il primo. E' tutta gente solida fisicamente che pratica un calcio simile a quello degli inglesi: cerca di assumere e d'imporre l'iniziativa ma sa anche raccogliersi in difesa e partire in contropiede, senza fronzoli, con vigoria atletica, «L'europeo» è un affare' tra Inghilterra, Italia e Olanda — puntualizza Thys —. Gli inglesi sono i più quadrati, continui ed evoluti tatticamente. Pur avendo perso Trevor Francis, hanno in Keegan e Woodcock1 pedine determinanti. L'Ita-, lia. senza Rossi, non mi sembra quel complesso formidabile che avevo ammirato in Argentina, tuttavia ha sempre elementi validissimi e il vantaggiò di giocare in casa. L'Olanda, che non ha più i fuoriclasse di un tempo, è sempre molto forte ed equilibrata. Noi? L'ho già detto. Faremo esperienza, non gli spettatori: non saremo vittime consenzienti». — . , i D. ».
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