Ancora 46.000 torinesi senza scheda elettorale

Ancora 46.000 torinesi senza scheda elettorale Possono essere ritirate in municipio Ancora 46.000 torinesi senza scheda elettorale Gli uffici di via del Carmine sono aperti dalle 8 alle 22 fino al giorno delle elezioni Ci sono ancora 37 mila torinesi e 9 mila emigrati all'estero (pari al 4 per cento degli aventi diritto al voto) che non hanno ricevuto il certificato elettorale. Possono ritirarlo in via del Carmine 12 dove gli uffici rimarranno aperti dalle 8,30 alle 20. Domenica prossima osserveranno l'orario dalle 8 alle 22; lunedì, ultimo giorno per recarsi ai seggi, dalle 8 alle 14. Agli sportelli 193 persone; l'ufficio anagrafe è al gran completo, con i «trimestrali», gli aiuti e qualche «rinforzo» arrivato da altre ripartizioni. Ieri si sono presentate in via del Cannine 400 persone. Il grosso dei cittadini dovrebbe fare la coda nei prossimi giorni. Ma tanti certificati, Hnsegna l'esperienza del passato, finiranno per restare in municipio. L'anno scorso per le «politiche» e le europee ne sono rimasti giacenti 43 mila. Qualche esempio. Angelo Musso ha cambiato casa da poclie settimane e si è trasferito da corso Trapani in via Sacchi. All'anagrafe il cambiamento non è stato ancora registrato e il vigile non ha potuto consegnargli il certificato. «Ma io il mio voto non lo voglio perdere — dice — e la scheda me la vengo a prendere». Si è portato la moglie, il figlio maggiore e Luisa, occhi verdi a mandorla, che ha compiuto 18 anni da quattro mesi ed entrerà in cabina per la prima volta. Rocco Mustella, invece, carabiniere in servizio effettivo, lia lavorato a Torino poi è stato trasferito in un comune della provincia di Ravenna e adesso è tornato nella caserma piemontese. «Dove vado a votare?», caso difficile. Il certificato non è a Torino ma nel municipio di Ravenna. «Le liste elettorali vengono bloccate circa 45 giorni prima delle elezioni — spiegano i funzionari —. Noi, il 24 aprile, abbiamo fatto l'ultima revisione. Da llora ad oggi, centinaia di persone possono avere lasciato Torino o essere arrivate da altre città. Costoro non possono votare nel luogo di nuova residenza, ma devono tornare dove abitavano prima». 7/ carabiniere ad esempio, deve andare a Ravenna o rinunciare al suo diritto-dovere di voto. Marcello Baggian, capelli brizzolati, è arrivato da Monaco di Baviera dove lavora da 22 anni. Per tornare in Italia e votare lia preso le ferie. Unico vantaggio: dalla frontiera a Torino non ha pagato il biglietto come vuole la legge che agevola gli emigrati all'estero. «Ho perso solo le elezioni del '75 — dice — perché ero' malato. Altrimenti sono sempre venuto a fare il mio dovere. A volte mi domando perché. Noi che siamo in Germania siamo dimenticati. Di noi non si ricorda mai nessuno». Simone Migliano ha fatto, invece, poca strada. Si è mosso da via Gramsci. Quando il vigile è passato non era in casa e la portinaia (lui dice per fargli un dispetto) lia detto che non abitava lì. Sul certificato, infatti, sotto il suo nome c'è scritto «indirizzo sconosciuto». Ma basta mostrare la carta di identità per mettere tutto a posto. Anche Migliano l'8 giugno potrà esprimere le sue preferenze. ì.d.b.

Persone citate: Angelo Musso, Rocco Mustella, Simone Migliano

Luoghi citati: Germania, Italia, Monaco Di Baviera, Ravenna, Torino