L'allevatore perde cento lire ogni litro di latte che produce

L'allevatore perde cento lire ogni litro di latte che produce Protesta domani a Torino, in altre regioni cresce la tensione L'allevatore perde cento lire ogni litro di latte che produce In Piemonte gli industriali pagano 290 lire il litro invece delle 320 concordate - In Lombardia la riduzione è addirittura di 90 lire: nei primi mesi del1 ann° si sono chiuse 600 stalle (per un totale di 25 mila vacche in meno) TORINO — Tutto è pronto per la manifestazione degli allevatori che domani sfileranno per le vie di Torino e distribuiranno gratis ai passanti latte e formaggi in segno di protesta per il basso prezzo del latte. «Sarà una manifestazione civile è pacifica», dice il direttore dell'Unione Agricoltori che la organizza, Malagrazia Calzoni. mPer questo' abbiamo preferito limitare il numero dei partecipanti: se li avessimo fatti affluire a Torino più, numerosi, con la rabbia che c'è nelle campagne, avremmo potuto rischiare qualche violenza, cosa che vogliamo assolutamente evitare». «Tra l'altro — aggiunge Calzoni — intendiamo far conoscere alla gente quanto incassano gli allevatori per ogni litro di latte che producono (e producono ormai in perdita di oltre 100 lire il litro), anzhe perchè tra poco ci saranno aumenti di presisi al consumo, per i quali gli agricoltori non hanno alcuna responsabilità». Il Comitato provinciale prezzi è infatti orientato ad apportare questi ritocchi al prezzo del latte al consumo a Torino: da martedì 1° luglio 1980, da 560 a 580 lire il litro per il latte pastorizzato e da 580 a 600 per quello omogeneizzato; dal 21 agosto un ulteriore aumento di 30 lire: 610 lire il pastorizzato, 630 lire l'omogeneizzato. Questi ritocchi sono stati decisi per le richieste dei commercianti e degli industriali, i quali hanno documentato un aumento dei costi di produzione. Perché — si chiedono gli allevatori — non vengono allora accolte anche le nostre richieste, dato che nei primi sei mesi dell'anno abbiamo avuto aumenti medi del 7 per cento per la mane d'opera, i mangimi, il fieno, i macchinari? Oggi in Piemonte, in base all'accordo del 1° gennaio '80 stabilito dalla legge regionale, il latte dovrebbe essere pagato alla stalla 320 lire il litro (contro un costo di produzione di 400 lire); ma molti industriali, da qualche mese, lo pagano molto meno, in media 290 lire. Precisa il presidente dell'Unione agricoltori della provincia di Torino, Domenico Appendino: «Locatela lo paga 280 lire. Osella 310, la Centrale del Latte 300 lire, Parmalat 320 lire; ma bisogna considerare i pagamenti, che la Centrale fa a 80-85 giorni e Parmalat a 90 giorni; e per ogni mese di ritardo, l'agricoltore ci rimette 6-7 lire il litro, cioè per 90 giorni sono circa 20 lire il litro in meno». Lo stesso giorno della manifestazióne di Torino, cioè domani, cominceranno in Regione le trattative per fissare il prezzo del latte alla stalla nel secondo semestre dell'80. «Ma è una battaglia difficilissima — spiega Malagrazia Calzoni — perché dovremo batterci non tanto per un aumento, quanto per far rispettare il vecchio accordo». Lo stesso accade in Lombardia, dove alcuni industriali hanno informato i produttori che intèndono pagare il latte 90 lire in meno il litro: 250 lire invece che 340. A Milano venerdì s'è svolta una riunione presso l'Assessorato all'Agricoltura, tra produttori e industriali, ma non è stato deciso nulla. Iniziative per il latte sono state prese dall'Esap (Ente sviluppo agricolo Piemonte), che ha deciso un'azione promozionale per i prodotti lattiero-caseari, con. l'adozione di un marchio «Piemonte» che caratterizzerà il latte, il burro e i formaggi provenienti dalla regione. Saranno anche dati contributi alle cooperative, sia in forma diretta che sotto forma di anticipazione bancaria, per agevolare l'incremento delle vendita L'Esap, per queste iniziative, ha stanziato 500 milioni e un'analoga somma dovrebbe essere decisa dalla Regione Piemonte. Livio Burato Raccolti precoci con speciali fogli di «polietilene» TEL AVIV — Degli speciali fogli di «polietilene modificato» con un componente fosforoso sono stati ideati nell'istituto scientifico «Weizman» PM meglio proteggere il raccolto nei campi. , La nuova copertura protettiva permette di assorbire le radiazioni infrarosse «calde» e di migliorare il controllo della temperatura. I fogli di «polietilene modificato» sono già stati impiegati per coltivare, sotto la supervisione del ministero per l'Agricoltura israeliano, peperoni dolci, fragole e uva

Persone citate: Calzoni, Domenico Appendino, Livio Burato, Malagrazia Calzoni