I dieci secondi di mistero sul DC 9 esploso in volo

I dieci secondi di mistero sul DC 9 esploso in volo I/aereo precipitato con 81 persone tra Ponza e Ustica I dieci secondi di mistero sul DC 9 esploso in volo Subito prima della sciagura il pilota aveva chiesto via radio all'aeroporto di Campino il permesso di abbassarsi di quota - Gli era stato risposto di sì, ma invano si è atteso Pok - Recuperate in mare 42 salme e una parte del relitto - Poche speranze di rintracciare la «scatola nera» NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE PALERMO — Ancora una sciagura aerea e ancora sulla rotta di Palermo, ma questa volta al di fuori dell'ambito aeroportuale di Punta Ralsi. Un De 9 dell'Iravia si è inabissato in mare intorno alle 21 di1 venerdì, tra le isole di Ponza e di Ustica. Ottantuno le vittime, 77 passeggeri e 4 componenti l'equipaggio. Nell'ultima sciagura accaduta l'antivigilia di Natale del '78 nel mare di Palermo le vittime erano state 108, i superstiti 21. Il De 9 veniva da Bologna, era il volo IH 870, che sarebbe dovuto partire dall'aeroporto Marconi di Borgo Panigale, alle 18,15, ma era decollato alle 20,08, quasi due ore dopo l'orario, ma a causa dei ritardi che l'aereo aveva accumulato nei precedenti tragitti, non per difficoltà tecniche inerenti la macchina che, viene assicurato dalla Ita via. era in perfetta efficienza: il velivolo era sottoposto alle revisioni ricorrenti prescritte dai regolamenti internazionali e sullo stesso campo di Bologna aveva avuto le ispezioni che normalmente precedono il decollo. L'equipaggio iniziava il servizio della giornata proprio con quel volo, quindi non è da sospettare che fosse debilitato dalla fatica. Sono stati recuperati relitti e salme e l'opera sta continuando. Per il momento non è possibile anticipare ipotesi sulle cause; sesarà recuperata la «scatola nera», lo strumento che registra i parametri del volo, si riuscirà forse a sapere che cosa è accaduto all'improvviso, dato che i piloti, pur in contatto radio, non hanno fatto in tempo a dare alcun allarme. Il volo, che così tragicamente e repentinamente si conclude, s'inizia in una atmosfera lieta. E' venerdì sera, molti dei passeggeri sono siciliani/! hanno concluso una settimana di lavoro al Nord e stanno tornando alle loro case; altri sono turisti, dal Nord vanno in vacanza al Sud. Erano prenotati in 90, ma se ne presentano 70; a questi si aggiungono sette passeggeri che erano in Usta di attesa. Come, purtroppo, spesso accade in sciagure di questo tipo, muoiono insieme due o più familiari. Qui il dramma coinvolge addirittura cinque congiunti, la famiglia Diodato, originaria di Mazara del Vallo, ma residente a Monterenzio, nel Bolognese: la madre di 30 anni, tre figli di 9, 7 anni e 10 mesi e una zia. Il capofamiglia non sale sull'aereo per puro caso. Le condizioni atmosferiche, quando il velivolo si alza, sono buone, il ritardo gli fa evitare un temporale ora già lontano verso altra direzione. Un volo regolare, tranquillo. A quella quota, quasi novemila metri, il giorno sembra allungarsi per l'intensa luce che ancora c'è. Il comandante è Domenico Gatti, 44 anni, nato in Corsica, in provincia di Ajaccio, sposato e con due figli, ingegnere, assunto all'iravia nel diqembre '71 quando aveva lasciato l'aeronautica militare; una carriera che gli ha fatto accumulare oltre 7200 ore di volo. Il secondo pilota, Enzo Fontana, ha 32 anni, è romano, sposato e senza figli, assunto nel '77, quasi 3 mila ore di volo. Anche l'assistente di volo Paolo Morlci, 39 anni e la hostess, allieva assistente di volo Rosa De Dominicis, 21 anni, sono romani. La giovane è ai suoi primi viaggi, essendo stata assunta il primo maggio scorso. Tutto procede regolarmente, dunque, nella lunga assolata sera. L'aereo ha superato l'isola di Ponza, ormai non è più sotto la copertura radar arrivando la portata di quello di Roma poco oltre Ponza e avendo il radar di Palermo Punta Rais! una portata limitata. E' in atto, invece, il colle gamento radio del quale il pilota si serve, ad esempio, per chiedere una indicazione, una «prua» nel linguaggio tecnico, per imboccare l'aerovia «am- (Contlnua a pagina 7 In seconda colonna) v Q vL'Aquila àvgescara o "\ Campobasso Prosinone., o ( o _.o i —•—Foggia VUtamura Ti^s v. o Monralbanon oSalenno °p0renza '\ n Brindisi- V ft7§> cTv i oi&ÉSgH

Persone citate: De Dominicis, Diodato, Domenico Gatti, Enzo Fontana, Marconi, Paolo Morlci