Una furia vandalica sull'Iran

Una furia vandalica sull'Iran DISTRUTTI MAUSOLEI, TERME, ANTICHE MOSCHEE Una furia vandalica sull'Iran TEHERAN — Le grandiose terme di Khosro Abad, a Isfahan, dell'undicesimo secolo, non esistono più: quello che era forse uno dei più preziosi monumenti dell'arte mediopersiana è stato ridotto in macerie da un gruppo di devastatori ufficialmente non identificati. Chi li qualifica «riformatori del vero Islam nella sua genuinità», chi li accusa come estremisti di sinistra che vogliono semplicemente distruggere per «aprire la via alla creazione del nuovo». Sta di fatto che sin dai giorni dell'avvento al potere di Khomeini una vera ondata di vandalismo si è scatenata sull'Iran. Quello di Khosro Abad è t un'altro che un caso isolato: la moschea di Zavareh, anch'essa ad Isfahan, costruita nel 1520, è stata quasi completamente distrutta. I massicci portali del palazzo di giustizia di Kasha, dove fu incoronato lo scià Abbas n, sono stati divelti e fatti a pezzi: i devastatori, non disturbati dalla polizia, spiegarono che avevano bisogno del terreno per farne un mercato e una stazione di autobus. Una scuola teologica, vecchia di 350 anni, uno dei più ammirati edifici di Mashad, nell'Iran nord-orientale, è stata demolita. Una missione ufficiale inviata da Teheran ha riferito che «non c'è più nulla da riparare». I devastatori, che operarono con la massima tranquillità servendosi di bulldozers e trattori, affermarono di voler costruire una università islamica. Si dice che l'ayatollah Khalkhali abbia dichiarato, di recente: «Un uomo che consideri sua missione cancellare le residue tracce del vecchio regime, anche le tombe, deve essere ritenuto un uomo retto». I danni culturali e archeologici subiti finora dall'Iran per questo vento di follia distruttrice sono già oggi enormi, ma c'è timore che debbano aggravarsi ancora. Soltanto un mese fa un giudice islamico, munito di una grossa scure, ha inf erto il primo colpo simbolico al mausoleo del padre dell'ex scià, Reza Khan: oggi è già ridotto ad un mucchio di pietre e di cemento: al suo posto verrà eretto un gabinetto pubblico. Come si è detto, le distruzioni non si limitano ai ricordi d'un dispotismo più o meno recente, persino l'antichissima città di Persepoli, o meglio quel che era sopravvissuto al tempo, accanto alla tomba di Ciro il Grande, è stata danneggiata, e non si sa ancora se sfuggirà alla devastazione integrale. Il dottor Nosratollah Motamedi, direttore del maggiore museo di Teheran, ha deplorato: «La distruzione degli antichi monumenti continua senza pietà».

Persone citate: Abad, Khomeini, Nosratollah Motamedi, Reza Khan

Luoghi citati: Iran, Isfahan, Teheran