Editoria: è quasi certo che il decreto decadrà
Editoria: è quasi certo che il decreto decadrà La Commissione Interni non s'è riunita Editoria: è quasi certo che il decreto decadrà Sembra questo l'orientamento dei partiti propensi a riprendere in esame la legge di riforma Dura dichiarazione del presidente della Fieg ROMA — Le probabilità che il decreto bis per l'editoria possa essere convertito in legge sono sempre più scarse. La Commissione Interni delia Camera, che dopo 11 fallimehr to dèi lavori del comitato ristretto avrebbe'dovuto esaminare ieri il provvedimento, non ha tenuto la seduta. Nessuna motivazione è stata data per spiegare il rinvio. Sembra, in sostanza, che le forze politiche abbiano preso atto, visto il disaccordo su diversi punti, dell'impossibilità di approvare il decreto entro il 14 luglio, ultimo giorno utile per la conversione in legge. Starebbe perciò delineandosi un nuovo orientamento: lasciar decadere il decreto e riprendere l'esame della legge di riforma dell'editoria accantonata dall'Assemblea di' Montecitorio nel gennaio di quest'anno, dopo l'approvazione dell'art. 11 sulla «titolarità» delle testate giornalistiqhe. In questo senso si sarebbero pronunciati informalmente il presidente della commissione Marami (pri) e il relatore Mastella (de). Anche il governo starebbe esaminando questa possibili-, tà. Se il decreto sarà lasciato decadere, si porrà un eventuale problema di «sanatoria», degli effetti già prodotti. In' particolare di carattere finanziario. Sembra infatti che fondi siano già stati erogati ad alcuni editori. In relazione alle notizie riguardanti la legge dell'editoria il presidente della Federazione italiana editori giornali Giovanni Giovannini ha fatto la seguente dichiarazione: «Dopo le ricorrenti notizie di . un ennesimo insabbiamento della legge sull'editoria ritengo die tutto il mondo della .stampa abbia il dovere di dichiararsi indignato. Qui non si tratta più- di questioni-tecniche ma di credibilità politica. Nel maggio scorso, per citare solo l'ultima tornata, le segreterie politiche dèi maggiori partiti italiani, sia della maggioranza che dell'opposizione, si dichiararono concordi su due obiettivi: quello di varare il più. sollecitamente possibile una legge organica per l'editoria e quello di anticiparne gli effetti — considerati i tempi necessariamente lunghi del dibattito parlamentare rispetto alle esigenze del settore privo di ogni aiuto fin dal giugno del 197S — attraverso un decreto legge. Il decreto-legge venne fatto — anzi per l'esattezza venne rifatto visto che il primo era decaduto per mancata conversione in legge nel termine di 50 giorni — ma siamo ormai alla vigilia della sua scadenza e nulla si è praticamente mosso». «A questo punto — prosegue Giovannini — le singole forze polìtiche hanno il dovere di dirci cosa è successo: se qualcuno ha cambiato atteggiamento e perché lo ha cambiato. Il decreto-legge era stato adottato sulla base della riconosciuta necessità ed urgenza di un immediato intervento legislativo sul settore (e non solo a favore del settore). Si ritiene oggi che sia venuta meno quella necessità o si sia attenuata quella urgenza? Lo si dica. Almeno sarà una tesi sulla quale confrontarsi... Questo invito alla chiarezza esige una risposta immediata».
Persone citate: Giovanni Giovannini, Giovannini, Mastella
Luoghi citati: Roma
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