Il professore «bruciato»

Il professore «bruciato» LOTTIZZAZIONE E UNIVERSITÀ' Il professore «bruciato» La notizia è riservata, verrà pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» fra settimane o mesi, ma ormai lo sanno tutti. Nell'ultimo concorso per l'assegnazione di diciotto cattedre di letteratura italiana contemporanea, è stato «bocciato» Giacinto Spagnoletti, uno studioso a cui da quarantanni si riconoscono concordemente grandi meriti, non solo universitari, accademici, ma nel campo della letteratura italiana contemporanea vera e propria, «viva», «militante» come si diceva una volta. Si studia la mappa dei giudici (nove nomi: Amoroso, Bigongiari, Branca, Caretti, Curi. Nava, Spinazzola, Tedesco, Tondo). Se ne calcola il colore politico. Leone Piccioni, su «Il Tempo» di Roma, denuncia lo strapotere dei «radical-marxlsti». Circola un manifesto di protesta, firmato fra gli altri da Mario Pomilio, Luigi Baldacci, Carlo Bernari, Cesare Brandi, Giorgio Caproni. Geno Pampaloni, Michele Prisco, Cesare Zavattini. Sta per scatenarsi una semplice polemica estiva? Carlo Bo parla della cosa con tono rassegnato: «Sono cose che succedono-, dice. «La lottizzazione esiste non solo alla Rai e nelle banche, esiste anche nell'università. Ma questa volta lo scandalo nasce dall'aver posposto un uomo come Spagnoletti a gente di cui non si sa niente». «Spagnoletti è stato posposto a gente che con la letteratura italiana ha ben poco a che fare-, dice Giorgio Bàrberi Squarotti. «E si che erano state fatte tante riunioni, sembrava che questa volta ci si fosse messi d'accordo per fare un po' di giustizia». A memoria d'uomo un episodio altrettanto scandaloso si ebbe solo una decina di anni fa, quando venne «bocciato», sempre per letteratura italiana contemporanea, Giacomo Debenedetti: un uomo che aveva meriti altissimi, indiscussi, e che, come Spagnoletti, aveva deciso di concorrere in età avanzata. «Il parago¬ ne però non è esatto», dice Barberi Squarotti: «A quei tempi si andava a "terne", e per quanto ancor oggi incredibile, la bocciatura di un Debenedetti poteva essere in qualche modo giustificata: oggi, con diciotto posti a dispostetene, non ci sono attenuanti». Andrea Zanzotto si esprime con amarezza: «Parlare di lottizzazione è fare le cose più pulite di quel die sono. Nei concorsi spesso entrano in gioco elementi più sporchi. Si è "bocciato" anche Silvio Guarnieri, che di anni ne ha addirittura 69, e che ha accumulato meriti impagabili nella concreta vita universitaria e come figura di grande rilievo umano e culturale, e questo, se possibile, è un caso ancor più assurdo del caso Spagnoletti». Forse si sta preparando uno scandalo che avrà meno risonanza d'altri, ma, sommando nove giudici e diciotto promossi, le persone che si sentiranno coinvolte saranno più di ventisette, d. g.

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