Contratto gomma-plastica sciopero di duecentomila

Contratto gomma-plastica sciopero di duecentomila Manif estazione nazionale di categoria a Torino Contratto gomma-plastica sciopero di duecentomila Il sindacato stringe le file per firmare il contratto in tempi brevi TORINO — Oltre duecentomila lavoratori del settore gomma-plastica (chimici) incroceranno le braccia domani, per tutto il giorno, a sostegno della piattaforma contrattuale, con una manifestazione nazionale a Torino destinata a «dare forza» alle trattative che riprenderanno, il 2 luglio. E' l'ultimo contratto dell'industria, e sembra che la categoria voglia dare, con questa protesta, la spallata finale. «Su investimento ed occupazione — ha detto Angelo Minucci, segretario nazionale della Fulc — è stato già raggiunto un accordo soddisfacente che privilegia le conquiste contrattuali permettendo un intervento attivo del sindacato sugli aspetti relativi alle politiche industriali e del settore». «Rientrano in questo obiettivo — ha sottolineato Bruno Gino, segretario regionale piemontese di categoria — la valorizzazione dei livelli regionali, l'allargamento del diritto dinformazione, i processi di qualificazione, compresa la riconversione dell'apparato industriale». Nel corso di una conferenza stampa Gino e gli altri segretari regionali piemontesi hanno illustrato il programma della manifestazione: due cortei da corso Stati Uniti e da corso Umbria verso piazza Solferino dove la manifestazione si conclude con gli interventi del segretario confe-, derale Garavinl, di Tamagnone della Fulc nazionale e Piccoli della Cisl piemontese. Quali sono i punti di scontro? L'orario, l'organizzazione del lavoro, i livelli di categoria e il salario. «La piattaforma — ha spiegato Minucci—contiene una serie di richieste che collegano le esigenze di ampliare gli spazi di contrattazione con il miglioramento della condizione dei lavoratori e le questioni di competitività del nostro apparato produttivo. Sull'orario, con la riduzione dei turnisti che lavorano anche di notte e quelle nel caso di una più ampia utilizzazione degli impianti, si tende a dare risposta ai problemi occupazionali dei settori interessati». Gino Bruno ha illustrato in particolare la situazione piemontese sottolineando le difficoltà, non solo locali, del settore telefonico («gli industriali hanno aspettato adesso, sotto contratto, per sottolinearci i tagli delle commesse Sìp») non coperte neppure dalla ■•commessa Libia». «A questi problemi — ha aggiunto — si sommano quelli specifici dell'indotto auto». Secondo la Fulc, comunque, le richieste sindacali rappresentano su tutti i problemi un salto di qualità, «l'esigenza di dare alla vertenza il respiro politico adeguato alla dimensione da risolvere». Il segretario nazionale Fulc, Minucci, ha concluso: «Il nostro è un segnale chiaro per il padronato: non siamo, più disponibili ad accettare uno sviluppo delle trattative che non diano risposte positive alle nostre richieste». fr.bu.

Persone citate: Angelo Minucci, Bruno Gino, Gino Bruno, Minucci, Tamagnone

Luoghi citati: Libia, Torino