La Stampa - Consultazione Archivio

Cinque arrestati a Nuoro per ragazza violentata Prigioniera due giorni in un ovile Cinque arrestati a Nuoro per ragazza violentata NUORO — Drammatica avventura per una ragazza di 17 anni, B.M., violentata da cinque giovani e un anziano pastore. I responsabili sono stati arrestati. Sabato scorso la ragazza, dopo un litigio in famiglia, si allontana da casa e si imbatte In un amico, il diciasettenne Giuseppe Baragllu, nativo di Orune e residente a Nuoro, uscito dal carcere da alcune settimane e che è insieme a due conoscenti, Salvatore Porcu, 24 anni, apprendista meccanico e Luigi Palmeri, 22 anni. I tre convincono la ragazza a recarsi con loro nelle campagne di Orunfc, cosi i quattro raggiungono in auto l'ovile del pastorf. Raimondo Carta, di 64 anni. A questo punìo B.M. si rende conto del tranello e cerca di convincere i suoi accompagnatori a ricondurla a Nuoro. I tentativi risultano inutili. B.M. viene tenuta prigioniera nell'ovile per tutta la notte di sabato e parte della mattina di domenica: a turno Giuseppe Baragliu. Salvatore Porcu, Luigi Palmeri ed il pastore Giovanni Pois. 27 anni (che lavora col proprietario dell'ovile) la violentano e la seviziano. Domenica a mezzogiorno B.M. è condotta in un altro ovile e presentata al panettiere Giuseppe B. di 17 anni. La ragazza supplica il giovane di ricondurla a Nuoro. Giuseppe B. acconsente e accompagna la diciassettenne ad Orune sistemandola in un locale del panificio paterno. In serata, però, il giovane ci ripensa e costringe B.M. a intrattenersi per la notte con lui. Finalmente, lunedi mattina, Giuseppe B. porta la ragazza in città. La diciassettenne deve essere ricoverata per le gì avi condizioni psicofisiche in cui si trova. Cosi tutta la brutta storia viene a galla e le manette scattano ai polsi di Baragliu, Porcu, Palmeri, Pois u Giuseppe B., accusati di violenza carnale e sequestro di persona. In carcere finisce anche il pastore Raimondo Carta, proprietario dell'ovile di «Sa e balia», il quale deve rispondere di concorso nei due reati contestati ai cinque giovani per non aver fatto nulla per impedire le violenze.