La crisi che incombe può far saltare il piano del governo per la chimica di Marco Borsa

La crisi che incombe può far saltare il piano del governo per la chimica La crisi che incombe può far saltare il piano del governo per la chimica MILANO — Il neo-ministro delle Partecipazioni Statali Gianni De Micbelis ha promesso l'ennesimo riordino della chimica secondo un piano che dovrebbe essere pronto entro la fine del mese. «L'obiettivo che ci poniamo — ha spiegato De Michelis in una intervista al. settimanale "L'Europeo" è quello della creazione di due poli chimici: uno privato, che sarebbe meglio chiamare "Polo Montedison", e uno pubblico, in cui, oltre all'Anic confluiranno anche Sir e Liquichimicà. Questo jMJ[o pubblico sarà costituito aulnterno dell'Eni». «Ormai — ha proseguito il ministro — abbiamo scartato l'idea della finchimica o di un nuovo ente chimico. Tutto il settore pubblico potrà essere raggruppato nell'Ante che resterebbe come società capofila; oppure si creerà una nuova società finanziaria ma sempre all'interno dell'Eni. E questo sarà l'Eni stesso a deciderlo». Il progetto di riorganizzare la chimica-attorno a due poli, uno privato e l'altro pubblico, che era già contenuto nella relazione presentata al Parlamento dall'ex ministro democristiano delle Partecipazioni Statali Siro Lombardinl, soddisfa la richiesta avanzata dai comunisti e dai sindacati di pubblicizzare Liquigas e Sir;accoglie le pressioni provenienti dal dirigenti delle aziende dissestate che hanno chiesto in una riunione congiunta il raggruppamento dei vari stabilimenti sotto l'egida dell'Anic. Per il gruppo Liquigas-Liquichimica non si prevedono complicazioni perché pare già deciso che un pezzo di Liquigas andrà direttamente all'Agip e un pezzo di Liquichimicà all'Anic. Non è ancora chiaro invece come verrà risolto il caso della Sir. Se cioè l'Eni entrerà nel consorzio al posto della Gepi, se l'Anic rileverà dal consorzio gli impianti che interessano, se ci sarà una gestione commissariale di passaggio cjrie, permetta di chiudere la gestione del consorzio e di riaprire la nuova gestione Eni. Le Intenzioni del neo ministro De Michelis sembrerebbero quelle di ripetere l'operazione di consolidamento' forzoso dei debiti bancari già prevista per le aziende a par¬ tecipazione statale. Verrebbero cioè emesse obbligazioni per circa 2-3 mila miliardi da piazzare nel portafoglio delle banche al posto di altrettanti crediti a breve divenuti praticamente inesigibili. L'attivismo governativo in campo chimico dovrebbe giungere, sempre secondo le dichiarazioni di De Michelis, a riprivatizzare la Montedison dopo aver pubblicizzato il resto. «Siamo disponibili a studiare le forme, — ha detto. De Michelis — attraverso lei quali la Montedison possa ritornare del tutto privata». Soluzione condivisa dall'attuale vertice di Foro Bonaparte che da mesi sta cercando contatti soprattutto negli Stati Uniti per raccogliere eventuali nuovi soci privati ' I progetti del governo, delle imprese e dei sindacati potrebbero tuttavia incontrare nei prossimi mesi un ostacolo imprevisto tale da costringere tutti a rivedere i conti su cui si basano i piani. La congiuntura chimica, infatti, dopo il 1979 eccezionalmente buono sta rapidamente peggiorando sia nel più vulnerabile settore delle fibre dove si comincia a scontare un calo della domanda proveniente dal tessile e la concorrenza dei prodoti provenienti dagli Usa, sia nel più promettente settore delle materie prime plastiche dove la domanda sta scendendo precipitosamente. E' di ieri una dichiarazione del responsabile delle materie plastiche dell'Aschimici secondo la quale la domanda europea sta flettendo del 15,20 per cento rispetto allo scorso anno mentre le previsioni per luglio-agosto sono ancora più nere per la riluttanza delle aziende a stoccare i prodotti.. Marco Borsa

Persone citate: Anic, Bonaparte, De Michelis

Luoghi citati: Aschimici, Milano, Stati Uniti, Usa