Bimbi lanciano il Riccio Club per unire uomini, flora, fauna

Bimbi lanciano il Riccio Club per unire uomini, flora, fauna Ecco la voce dei più giovani che vogliono salvare la natura Bimbi lanciano il Riccio Club per unire uomini, flora, fauna A Fiano i ragazzi hanno progettato di far rivivere il vecchio bosco della grande quercia: al posto dell'albero (che è stato abbattuto) c'è ora la ghianda che sta germogliando La voce dei ragazzi italiani che vogliono «salvare la natura» è arrivata con La Stampa fino al Perù dalla Università Bioshophica e dal C.E.A.C. (.Centro de Estudios y Action, Cultural) di Arequipa (Puente Grau 105) abbiamo ricevuto la scheda di adesione di venti studenti peruviani. L'iniziativa — promossa d'intesa cori il WWF — si allarga di giorno in giorno. Alle classi che già hanno lavorato, si aggiungono le associazioni di giovani che si ritrovano assieme d'estate. I mesi delle vacanze sono infatti i migliori per collaborare all'iniziativa: l'estate offre continue occasioni per scoprire «pezzi di natura» dimenticati o in pericolo, sia animali e piante rare sopravvissuti con pochi esemplari in alta montagna, sia boschi, torrenti, ruscelli, spiagge che custodiscono piccoli mondi ignorati di creature vive da scoprire e amare. Come lavorare d'estate? L'invito è di formare gruppi di ricerca che «adottino» un pezzo di natura, ci inviino i loro elaborati (scritti, disegni, fotografie, dati scientifici, ecc.) in modo che essi possano essere subito segnalati sul giornale e, successivamente, raccolti in una «Guida verde». Questo libro, che si aggiungerà alle altre pagine già scritte dai ragazzi del Piemonte e della Liguria, rappresenterà il contributo de Lo Stampa e dei suoi più giovani lettori a una campagna per il recupero di un'Italia ricca di architetture verdi, che sono la cornice più adatta alle sue bellezze artistiche e una delle maggiori attrattive per il turismo. Chi non ha modo di partecipare a esplorazioni di gruppo può mettere assieme osservazioni e dati che serviranno al ritorno a scuola: il concorso si protrarrà infatti anche in autunno. Scopo dell'operazione. —che è appoggiata anche dal1 mensile L'Orsa — è di legare in un solo grande sodalizio (il Riccio Club) tutti i bambini è i ragazzi, e con loro gli insegnanti e i genitori, che intendono farsi portatori di un messaggio di amichevole convivenza tra uomini, piante, animali, nella speranza di ricostruire pezzo dopo pezzo una vita meno sofisticata. E' un invito a cui i nostri lettori giovani stanno rispondendo con entusiasmo; i tavoli della redazione si vanno coprendo di immagini suggesti¬ ve di una natura rivissuta con le parole e i colori che solo i bambini sanno adoperare. Ed ecco sbucar fuori dal bizzarro collage animali e fiori di cui mai parlerebbero le cronache dei giornali: il gambero di fiume (Elementare «Mazzini», classe III, di Burolo); l'orbetto che «ogni bambino scambia per un serpente e lo uccide, mentre non è vero che sia velenoso» (Media di Le Grazie di Portovenere, La Spezia); le folaghe del Garda (media «Sighele» di Riva del Garda, classe ID); le veroniche o «occhi della Madonna» (Elementare «Giovanni XXIII» di Novara, classe II A); il ciclamino descritto «da chi l'ha visto con i suoi occhi» (Elementare «Sclarandi» di Torino, classe V); la campanula isophyllà dai fiori cerulei che fiorisce solo tra Capo Noli e Alassio e di cui due api, disegnate dalla terza C del Primo circolo delle elementari di Finale, vanno in cerca, in una allegra storia a fumetti. E anche «il bosco della grande quercia» di Fiano, che continua a vivere nel ricordo dei vecchi. «Oro dove c'era la quercia c'è uno spazio vuoto, ma in un angolo una ghianda è germogliata. Chissà, forse da lei nascerà una nuova grande quercia!» (Elementare di Fiano, classe IV B); il torrente Chiamogna «che è ammalato, piange, ma tutti si turano gli orecchi» (Classe II elementare di San Secondo di Pinerolo); la roggia Violana di Vestignè Canavese, adottata dalla media Torazzi; la collina di San Secondo «che franerà giù dal castello del lupo e la pioggia le porterà via tutto il prodotto che il bosco offriva, mirtilli e fragole, e la fontana ferruginosa si disseccherà» (Elementare, classe III); e la Dora con cui Calogero Allegro di Torino conversa ogni giorno passando sul ponte e l'acqua dice: «Io passo cantando sempre una bella canzone, ma lungo le rive c'è tanta immondizia che soffoca la verde erba, aiutami, ragazzo». Anche il Po ha trovato il suo piccolo poeta: Giuseppe Miccoli, camminando lungo la sponda, si è fermato a osservare la sporcizia accumulata lungo le due rive di questo fiume «tanto caro a tutti i torinesi» e guardando, «mentre il sole dorava la basilica di Supergae "cadeva"nelle tristi acque del fiume», gli è venuta spontanea una preghiera; «Signore, vorrei die le rive del Po ai Murazzi tornassero pulite come erano una volta». Vittoria Sincero

Persone citate: Bimbi, Calogero Allegro, Giovanni Xxiii, Giuseppe Miccoli, Mazzini, Puente Grau, Riccio, Riccio Club, Sighele, Vittoria Sincero