La Nato prepara la riunione di Ankara per la ricerca di un equilibrio interno di Renato Proni

La Nato prepara la riunione di Ankara per la ricerca di un equilibrio interno Posizioni contrastanti sull'indivisibilità della distensione La Nato prepara la riunione di Ankara per la ricerca di un equilibrio interno DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — La Nato — alla riunione dei ministri degli Esteri di mercoledì e di giovedì prossimi ad Ankara — imposterà il tipo di rapporto che vorrà mantenere, o sviluppare, con l'Unione Sovietica e i suoi alleati. Il punto di riferimento è l'aggressione a Kabul, con le ramificazioni sul piano militare, politico e anche economico. «La Nato — dichiara un ambasciatore presso l'Alleanza — è alla ricerca di una nuova linea in questa fase di assestamento. E, naturalmente, vi sono posizioni differenziate fra gli alleati». Lo stesso ambasciatore dice che «non sono in gioco soltanto i principi generali, ma anche interessi concreti, come quelli petroliferi, che per l'Europa sono vitali». La conclusione degli americani e degli inglesi, che sarà illustrata ad Ankara, è che la «minaccia sovietica è globale e che la distensione è indivisibile» Francesi e tedeschi, ma anche italiani, beneluxlanl e scandinavi, la pensano In modo più sfumato. La debolezza della leadership americana, Infatti, ha favorito una incipiente politica estera autonoma europea, impensabile ai tempi di Nlxon e Kissinger. La Germania voleva spingersi abbastanza avanti nel dialogo con Mosca, nonostante l'Afghanistan ma è stata trattenuta da Washington, almeno per il momento. Ad Ankara non sono tanto in discussione le decisioni dell'Alleanza, come quella sugli euromissili, ma i nodi politici. Si teorizza che. se la distensione è indivisibile, cosi pure dovrebbero essere la difesa e gli oneri che ne derivano. Ma l'Europa non sembra convinta della globalità della distensione, perché globali non sono le sue responsabilità. Non siamo alla temuta «flnlandlzza- zione» dell'Europa, ma è l'inizio, forse, di una scissione negli atteggiamenti politici tra l'America e il vecchio continente. Alla Nato si afferma che la scelta è tra un atteggiamento di «affari come al solito», nonostante Kabul, e una linea flessibile. Molti governi europei sono a favore della flessibilità politica ed economica e della «piccola distensione» per tre motivi: sono Inferiori in armamenti convenzionali e subiscono già 11 ricatto politico della missilistica nucleare sovietica; Interpretano correttamente (ma con quali conseguenze?) 11 disimpegno della loro opinione pubblica dal confronto Est-Ovest, che è visto essenzialmente e a torto come un confronto Usa-Urss ; la crisi economica è tale e cosi concreta da far ritenere astratte la minaccia e le pressioni di Mosca. L'Europa resta, per ora, a favore di «tutta la Carta atlantica ma nulla più per gli impegni ritrattati», dicono molti europei nella sede dell'Alleanza. Ad Ankara, quindi, gli europei, con l'eccezione degli inglesi, si collocheranno su una linea intermedia tra, quella franco-tedesca originale e quella di Carter e Brzezinskl. Ma la pressione spontanea (come testimonia la dichiarazione di Venezia dei «Nove» sul Medio Oriente) per un «pluralismo» della Nato in politica estera continuerà, almeno sino a che Washington non riprenderà saldamente in mano la leadership, anche economica, dell'Occidente, e non terrà presenti gli interessi europei nell'elaborazione della sua politica mondiale. Renato Proni

Persone citate: Kissinger