La scienza povera nel paese di Galileo

La scienza povera nel paese di Galileo La scienza povera nel paese di Galileo Un pregevole volume di Annali sulla cultura tecnica dal Rinascimento ad oggi MILANO — Vivace assai è riuscita la presentazione che l'editore Giulio Einaudi, affiancato da eminenti studiosi, ha fatto del volume terzo degli Annali della Storia d'Italia, dedicato a «Scienza e tecnica nella cultura e nella società dal Rinascimento a oggi», a, cura di G. Micheli. Endiadi, questa «scienza e tecnica», inevitabile forse e un po' frusta, che sta a titolo di molte opere: dalle quali peraltro la presènte, voluminosa (1365 pagine), vuole distinguersi per la ricerca delle ragioni per cui l'Italia si mostrò, in varie circostanze, meno aperta di altri paesi di fronte al fenomeno scientifico. Anche se non sappiamo se lo scarso peso che scienza e tecnica ebbero proprio in Italia, dove, con Galileo, nacque la scienza moderna, corrisponda ad una realtà già di secoli passati, o non sia invece una deficienza dell'età presente. Gianni Micheli, coordinatore del presente volume, comunque polemico nel riguardo della nostra tradizione culturale prevalentemente retorico-umanistica, ci presenta più punti nodali, sviluppati analiticamente da vari autori. Cosi i temi sulla macchina come strumento di produzione (il pilatoio idraulico) e come oggetto d'arte (corredato questo di gustose illustrazioni); cosi quelli concernenti l'uso delle acque, di cui furono maestri i Lombardi e in modo diverso i Veneziani. Altri temi la medicina del lavoro, l'invasione della scienza greca, gli «oscuri labirinti» della matematica. Con piacere abbiamo sentito menzionare il nome di Federico Enriques, matematico e storico della scienza, uno dei pochi che, perdurando una sorta di sopraffazione neoidealistica in Italia, seppe difendere la filosofia della natura e con essa la validità della scienza. Ma è talmente difficile, al tempo nostro, essere universale (e qui il Micheli, invitato dall'astronomo Gratton a dare un posto maggiore, in una prossima edizione, all'astronomia, cita il caso del grande Virginio Schiaparelli, l'astronomo di Savigliano, autore di importanti scoperte, studioso poi di storia dell'astronomia, portato da questa ricerca ad affrontare lingue dell'antico Oriente). Nessuno può oggi abbracciare non diciamo tutto ma più che poco. I punti dolenti della sconoscenza della scienza da parte dell'autorità sono però non soltanto quelli di Galileo, di cui sono note le vicende, o dei Pacinotti, Galileo Ferraris, inventori cui mancò il giusto compenso in patria; ma proprio dei giorni nostri: e se ne è fatto caustico illustratore Mario Silvestri, autore di un libro in cui ripete la storia del mancato programma nucleare italiano. Didimo

Luoghi citati: Italia, Milano, Savigliano