Sì alla «superliquidazione» per il pilota-d'oro Trevisan di Francesco Bullo
Sì alla «superliquidazione» per il pilota-d'oro Trevisan Il tribunale del lavoro dà ragione al pensionato Sì alla «superliquidazione» per il pilota-d'oro Trevisan L'Inps condannata a pagare all'ex capo collaudatore dell'Aeritalia 55 milioni all'anno e 700 milioni di «capitalizzazione» La liquidazione d'oro è arrivata. Il tribunale del lavoro di Torino, dopo una rapida udienza, ha dato ragione a Pietro Paolo Trevisan, il capo collaudatore dell'Aeritalia (51 anni di età e 31 di servizio) che ha lasciato l'attività alla fine del 1978. I giudici (presidente Eula, a latere Dapelo e Gamba) hanno rigettato il ricorso dell'Inps e, accogliendo la tesi dell'avvocato De Donato, difensore del pilota, hanno condannato l'Istituto di previdenza a pagare 55 milioni all'anno di pensione e settecento milioni di «capitalizzazione». La storia, che aveva suscitato scalpore, si trascinava da due anni. Il Trevisan. lasciando l'azienda, chiese al fondo-volo presso l'Inps la definizione del proprio trattamento pensionistico in base alle norme vigenti per i dipendenti del trasporto aereo. Si trattava di una pensione annua di circa 55 milioni corrispondenti alla metà della pensione totale e della capitalizzazione relativa alla residua metà dalla quale dovevano essere detratti duecento milioni di tasse. In totale 750 milioni. Dopo un'inchiesta del ministero del Lavoro, l'Inps fu invitata a definire positivamente per il Trevisan la questione. Ma l'Istituto nazionale previdenza sociale rifiutò di pagare la super-liquidazione ricorrendo ad un cavillo giuridico. ' Il «pilota d'oro» rispose con un ricorso al pretore del lavoro che, nel novembre scorso, gli diede ragione. L'Inps non si diede per vinta: presentò appello e continuò a non pagare. Il legale del prensionato. avv. De Donato, si rivolse allora al pretore dell'esecuzione per ottenere subito la cifra dovuta, pignorando contemporaneamente il conto dell'Inps presso l'Istituto Bancario San Paolo. La Previdenza sociale si oppose: riconosceva il diritto, ma sosteneva che «il titolo non era eseguibile, non essendo stato determinato l'ammontare della cifra dovuta al Trevisan». Il magistrato, dottoressa Ru- schena, accolse il 6 maggio la tesi dell'Inps: una sentenza Interlocutoria in attesa del giudizio d'appello. E' passato un altro' mese e mezzo (dal '78 il pilota non ha visto una lira dalllnps, che però ha sempre incassato in passato i versamenti previdenziali) ma alla fine 11 diritto ha prevalso su lentezze burocratiche e tattiche dilatorie, i . Una considerazione finale. Se la legge è sbagliata o ingiusta, rispetto al trattamento riservato ad altre categorie, la si cambi. E gli strumenti ci sono. Ma non si facciano pagare al lavoratore (il Trevisan ha atteso circa due anni) errori altrui. Se può suscitare scandalo la cifra richiesta e ottenuta dal «pilota d'oro», non bisogna neppure dimenticare' che si tratta di un lavoro «senza rete» nel quale la percentuale di rischio raggiunge livelli altissimi: a Torino, In vent'anni, hanno operato in questo settore cinque piloti collaudatori, tre dei quali sono morti in servizio. Francesco Bullo
Persone citate: Dapelo, De Donato, Eula, Gamba, Pietro Paolo Trevisan, Trevisan
Luoghi citati: Torino
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