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Tre ipotesi per il gruppo Genghini Commissario, fallimento o attendere ancora? Tre ipotesi per il gruppo Genghini ROMA — La Commissione industria della Camera, presieduta dal socialista Forte, ha chiesto che 11 ministro Bisaglia intervenga a Montecitorio in relazione alla crisi del gruppo Genghini. «Il problema — ha detto Forte — consiste nel decidere se operare o meno il commissariamento del gruppo come richiesto dai sindacati». Oggi la sezione fallimentare del Tribunale di Roma dovrebbe decidere sul fallimento, sempre che non emerga la necessità di un ulteriore slittamento. Le ipotesi tra le quali la sezione fallimentare dovrà scegliere sono tre: appunto la nomina di un commissario con l'utilizzazione della legge Prodi; ovvero dichia¬ rare, in primo luogo. 11 fallimento del gruppo sommerso da una valanga di debiti La terza Ipotesi consiste nell'accordare alla società un rinvio, sostanzialmente a settembre, di ogni decisione sulla base soprattutto dei nuovi finanziamenti, per 40 miliardi, decisi da un pool di banche (BNL, Banco di Roma e Banco Ambrosiano) e di un plano di risanamento «Non è del tutto chiaro — ha specificato Forte — se, per far scattare il commissariamento, il gruppo abbia richiesto un miliardo di debiti a fronte di crediti agevolati. D'altra parte dovrebbe tra poco scattare un'altra delle circostanze richieste dalla legge: la decorrenza di tre mesi senza che sia stato pagato lo stipendio ai dipendenti». I comunisti dal canto loro ritengono che per 11 gruppo Genghlnl non ci sia ormai altra via che .quella del commissario straordinario. Per sostenere questa tesi 11 gruppo pei della Camera ha sollecitato per oggi un incontro con le altre forze politiche onde arrivare ad una iniziativa parlamentare comune. Secondo Gianluca Cerrlna, membro comunista della Commissione industria della Camera, e primo firmatario di una interrogazione parlamentare sul salvataggio della Genghlni, è indispensabile, prima di ogni altra cosa, salvaguardare l'occupazione di questo gruppo in crisi.