Forse c'è la recessione però la Borsa non lo sa

Forse c'è la recessione però la Borsa non lo sa Come si spiega la recente fase di rialzo Forse c'è la recessione però la Borsa non lo sa MILANO — A giudicare dalla fiammata dei prezzi d! mercoledì, primo giorno del nuovo ciclo operativo, la Borsa sembra voler anticipare un ciclo espansivo degli affari anziché la recessione che più o meno tutti nel mondo imprenditoriale si attendono per il prossimo autunno. I/indice ha fatto registrare un rialzo di oltre il 2 per cento in questi ultimi due giorni mentre l'attività si sta facendo via via più intensa. Perché la Borsa sale mentre l'economia tende a scendere? «La gente non sa dove mettere i soldi e allora un po'finiscono anche in Borsa» dice un operatore. L'alto tasso di inflazione combinato con la «psicologia da svalutazione» che si sta diffondendo può anche aver spinto qualcuno a liquidare un po' di Buoni del Tesoro per comprare qualche azione. «Negli ultimi due anni — spiega un'altra fonte — tutti hanno fatto buoni profitti, sia le imprese industriali che gli operatori finanziari, che ora cercano di reinvestire un po'dappertutto». Guardando bene il listino, infatti, ci si accorge che il rialzo non è più generalizzato. Sono premiati soprattutto i titoli a cosiddetto contenuto patrimoniale, come gli assicurativi, dove gli strappi sono stati continui e spesso violenti, gli immobiliari, i bancari e 1 finanziari, che magari in portafoglio hanno partecipazioni assicurative o immobiliari. Luigi Landi, uno dei più ac- corti finanzieri italiani, che da anni cura gli investimenti delle ricche famiglie fiorentine, ha espresso bene questa «mentalità» quando, a proposito del titolo Ciga, la maggior compagnia italiana di grandi alberghi, lo valutava in rapporto al valore delle sue 3000 stanze, anch'esse un bene rifugio contro l'inflazione. I terreni delle Generali, piuttosto che gli immobili del Cotonificio Cantoni, danno la confortevole sensazione di proteggere i risparmi dalla temuta discesa della moneta. In questo clima, poi, si inseriscono con relativa facilità le operazioni dei grandi gruppi alla ricerca di capitali, gruppi che hanno in corso complesse operazioni di riorganizzazione da cui è sempre possibile trarre utili esclusivamente finanziari. Di qui l'insistente richiesta dei titoli del gruppo Pesenti, o del gruppo Calvi o di quello Bonomi. Più trascurati, invece, i ti¬ toli industriali proprio in vista della recessione e soprattutto del calo delle esportazioni. Anche qui, però, non mancano le eccezioni come le CirOlivetti, due società che hanno in corso aumenti di capitale con l'emissione di nuove azioniQuesta fase di rialzo, sia pure lento e graduale, è iniziata già dal mese di gennaio dopo il brusco assestamento dovuto al forte rialzo dei tassi di interesse. La relativa stabilità di governo, confermata dalla recenti elezioni, e l'imminenza di misure governative a sostegno dalle esportazioni possono aver contribuito ad alimentare la spinta più recente, ma è probabile che una volta doppiata l'estate, periodo tradizionalmente favorevole per la Borsa, il mercato sconti quella fase recessiva dell'economia che ora pare voglia almeno in parte ignorare. m. bo.

Persone citate: Bonomi, Luigi Landi

Luoghi citati: Milano