Quando il computer sale in cattedra

Quando il computer sale in cattedra Convegno sugli elaboratori didattici Quando il computer sale in cattedra I nuovi cervelli affiancano l'insegnante nelle scuole e nelle industrie - Sono «severissimi» e il programma prosegue solamente quando l'allievo ha risposto bene alla domanda TORINO — «Il libro è una bella invenzione, ma ha un solo grande difetto: non parla... Per questo, è stato detto ieri nell'incontro di studio promosso dalla Olivetti all'Unione Industriale di Torino, è meglio sostituirlo in qualche caso con un computer. L'elaboratore elettronico sta entrando nella scuola e comincia ad essere usato dalle aziende anche in Italia per la formazione del personale. E' più pratico, garantisce una fedeltà assoluta ai programmi e ha molti vantaggi rispetto al maestro tradizionale. Ad esempio ha osservato il professor Lionello Cantoni, direttore del progetto tecniche avanzate di formazione alla Fiat Auto, può insegnare praticamente qualsiasi materia. La Olivetti, in collaborazione con la Fiat,ha già costruito computer che tengono corsi di previsione di vendita, di contabilità, di gestione dei materiali. Addirittura si è arrivati a programmare un elaboratore che attualmente tiene, all'università di Torino, un corso di sociologia. Ma si tratta di strumenti, ha precisato Cantoni, che non possono e non vogliono sostituire in ogni caso il maestro: semplicemente si limitano ad aiutarlo nel suo lavoro. ■ In gergo tecnico questo tipo di sistema si chiama Cai (Computer Aided Instruction, istruzione assistita dal calcolatore) ed è nato una dozzina d'anni fa. Solo negli ultimi tempi, tuttavia, i progressi nel campo dell'informatica hanno permesso di costruire cervelli con dimensioni, campo di utilizzazione e costo tali da consentirne la diffusione commerciale. In pratica il computer è costituito da un videoterminale e da una tastiera, attraverso la quale l'allievo comunica con l'elaboratore. I vantaggi, ha spiegato il professor Cantoni, sono notevoli. L'elaboratore, in¬ nanzitutto, non può essere ingannato. Si accorge di ogni errore e bonariamente, senza rimproveri, con una pazienza che certamente nessun maestro possiede, invita l'allievo a riprovare. Pone domande che hanno il compito di verificare la preparazione degli studenti, prosegue nell'insegnamento solo quando è sicuro che il programma precedente è stato assimilato. In questo modo non ci sono ritardatari, ogni allievo impara con la velocità consentita dalle sue capacità di apprendimento. ••In una classe, in un gruppo — ha detto il prof. Cantoni — ogni allievo è diverso da un altro e apprende in maniera differente. Il computer consente a ognuno di imparare con i ritmi die gli sono abituali, sema essere costretto a seguire quelli più veloci del migliori o quelli, più lenti.dei peggiori». Infallibile, testardo, l'elaboratore elettronico non tollera neppure la più piccola leggerezza. Chi impara su di un libro può saltare le pagine di un capitolo e passare a quello seguente. Il computer invece non ammette «salti di pagine», né, in certi casi, consente che le risposte vengano fornite da un compagno di classe più bravo e compiacente. Un codice, infatti, può identificare gli allievi e non consente interferenze esterne. In questo modo le scuole e le aziende che intendano riqualificare o aggiornare il personale sono certe che un determinato programma è stato seguito da ogni allievo e che ogni allievo lo ha condotto a termine completamente. Preciso fino ad essere spietato, l'elaboratore didattico memorizza ogni risposta, ogni incertezza (ma, assicura Cantoni, solo per verificare alla fine se il corso è stato programmato bene) e promuove solo chi risponde a tutte le domande. Vittorio Sabadin

Persone citate: Cantoni, Lionello Cantoni, Vittorio Sabadin

Luoghi citati: Italia, Torino