La scala mobile è perversa non protegge dall'inflazione di Renzo Villare

La scala mobile è perversa non protegge dall'inflazione Pininfarina presidente degli industriali torinesi La scala mobile è perversa non protegge dall'inflazione Diventa ogni giorno più accesa la polemica sull'opportunità o meno di rivedere il meccanismo della scala mobile. Tra 1 sindacati, la Firn è nettamente contrarla, mentre altri si trovano su posizioni più possibiliste, pur non aspettandosi miracoli da una' eventuale riforma. A favore della revi-! sione. Invece, sono tecnici ed esperti economici; politici ed imprenditori, sia) pure con sfumature diverse. A Sergio Pininfarina, presidente dell'Unione Industriale di Torino c importante imprenditore dell'automobile, abbiamo rivolto alcune domande sui problemi della scala mobile e della fiscalizzazione degli oneri sociali, fra loro strettamente legati. Il dibattito sulla revisione della scala mobile si fa sempre più acceso. Cosane pensa? «Penso che questo meccanismo di\ indicizzazione dei salari sia fallito in-\ nanzitutto in quello die doveva essere il suo scopo principale, e cioè di guran-i tire un quadro di maggiore pace socia-j le durante le fasi economiche caratte-t rizzate da forte inflazione. La scalai mobile doveva, insomma, essere una specie di assicurazione di fronte agli' squilibri e alle impennate dei prezzi. Stando al suo riparo, il confronto tra] le parti sociali avrebbe dovuto esser sviluppato in un contesto dì maggiore \ collaborazione. Purtroppo l'esperienza pratica ci dice che le cose sono an-' date diversamente, come ìndica la ten-i sione dei rinnovi contrattuali, di categoria ed aziendali. Il risultato è,.cornei spesso avviene in questo campo, una] somma ansicìié una selezione dì riven-' dicazioni».. La polemica sulla revisione della scala mobile coinvolge anche il pro¬ blema della fiscalizzazione. La revisione della contingenza e la fiscalizzazione rappresentano, allora, un'alternativa? «Di revisione della scala mobile e di fiscalizzazione degli oneri sociali si parla ormai da alcuni mesi con una certa disinvoltura, quasi si trattasse dì un'alternativa. In effetti si tratta di cose diverse, occasionalmente sovrapposte, per il tentativo fatto dal primo governo Cossiga di risolvere, tramite la fiscalizzazione, problemi connessi alla scala mobile allo scopo, comunque, di ritrovare la competitività che l'industria haperso nei confronti della concorrenza estera». Quali sono gli interventi necessari nei confronti della scala mobile? «Anzitutto è necessario eliminare gli effetti degli aumenti dei prezzi esterni sull'accelerazione inflazionistica ini terna. In secondo luogo si devono affrontare gli effetti perversi della scala mobile sulla contrattazione e sull'appiattimento retributivo. L'adozione del punto unificato, da un lato ha portato gli effetti degli aumenti di contingenza ad essere addirittura prevalenti rispetto alla contrattazione aziendale o di categoria. Dall'altro lia ridotto le differenze retributive, spegnendo un reale incentivo alla professionalità». Qua) è la funzione di una fiscalizzazione del costo del lavoro, tenuto conto di tali esigenze? «A l momento della caduta del primo Governo Cossiga si preparava una fiscalizzazione dello scatto di alcuni punti di contingenza per l'impossibilità ad affrontare correttamente il primo dei problemi qui ricordati: quello dell'incremento dell'inflazione attraverso il meccanismo della scala mobi¬ le. In effetti oggi il momento migliore per quell'intervento è stato perso, ma al di là dell'aspetto strumentale di "taglio" della scala mobile, permane la profonda esigenza della revisione della struttura del costo del lavoro, eliminando gli oneri impropri che gravano sui redditi da lavoro. La vera fiscalizzazione è quella strutturale, per eliminare i 7 mila miliardi die le industrie impropriamente pagano da anni sotto forma di "tassa" sull'occupazione e che finanziano esigenze sociali non connesse al lavoro dipendente. L'intervento dovrà essere graduale, ma una prima tranche è urgente, in termini di ricupero immediato di competitività». Si allontanerebbe cosi l'urgenza dell'intervento sulla scala mobile? «Questi interventi di carattere strutturale, die sono molto di più dì una fiscalizzazione-tampone, non eliminano però il problema del moltiplicatore dell'inflazione detenninato dalla scala mobile. E' contro gli stessi interessi del sindacato il mantenimento di un meccanismo che distrugge i redditi molto più rapidamente di quanto non riesca a proteggerli. Quando aumentano i prezzi esterni e dobbiamo spendere di più per acquistare le materie prime ed i prodotti energetici indispensabili, è inutile distribuire illusione monetaria in luogo di capacità di acquisto. Per questo, all'interno di un ■ programma economico che attendiamo sia finalmente definito dal Governo, è necessario che si dibatta un piano di "rientro" dalla inflazione, credibile per il sindacato e per l'industria e al cui interno la questione della revisione della scala mobile possa essere trattata in modo meno dogmatico». Renzo Villare

Persone citate: Cossiga, Pininfarina, Sergio Pininfarina

Luoghi citati: Torino