Prete accusa i radicali di truffa col referendum

Prete accusa i radicali di truffa col referendum Parroco di Pareto (Alessandria) abita a Piana Crixia Prete accusa i radicali di truffa col referendum «Ilo firmato contro la caccia c risulta che ho avallato anche gli altri nove, compreso quello per l'aborto» - «Un errore dovuto alla burocrazia» dicono al pr - Un'inchiesta della magistratura di Savona SAVONA — Un parroco teme di essere stato raggirato dai radicali in relazione alla raccolta di firme per i 10 referendum. «Ho sottoscritto soltanto quello per l'abolizione della caccia — sostiene il sacerdote in un esposto inviato alla procura della Repubblica di Savona — e invece risulterebbe che ho aderito anche agli altri nove». Sono quelli relativi, ad esempio all'aborto ai tribunali militari, ai reati d'opinione, al decreto Cossigasul terrorismo: comprensibile l'imbarazzo del giovane parroco, don Romolo Chiarlone. La sua chiesa è a Pareto un paesino in provincia di Alessandria, ma don Chiarlone abita a Piana Crixia, in Valbormida, e insegna all'istituto per geometri «Patetta» di Cairo Montenotte. Nei giorni scorsi era di passaggio a Savona, per sbrigare alcune commissioni. «Stavo transitando sotto i portici di di via Paleocapa — racconta — quando sono stato colpito da una bancarella sopra la quale campeggiava uno striscione recante la scritta: "No alla caccia". Io sono favorevole a una legge del genere e, istintivamente, mi soìio avviCiimto e ho firmato. Quando mi sono reso conto — prosegue don Chiarlone — che si trattava dell'iniziativa dei radicali avrei quasi desiderato far marcia indietro e astenermi, però, avendo apposto soltanto una firma e specificatamente quella a proposito del referendum per l'abolizione della caccia, ho lasciato perdere». Qualche giorno più tardi il parroco di Pareto è venuto a sapere che, come previsto dal¬ le norme che regolano la raccolta di firme per i referendum, al suo Comune di residenza, Piana Crixia era stata inoltrata la richiesta per la convalida dei dati anagrafici. «Ebbene, tale richiesta si riferiva alla mia presunta sottoscrizione a favore di tutti e 10 i referendum radicali. Mi sono subilo rivolto alla magistratura perché ritengo di essere stato truffato e anche per' aprire gli occhi ad altre persone che, inconsapevolmente,, potrebbero trovarsi nelle mie stessè condizioni». Giorgio Barisene studente universitario responsabile per i radicali della raccolta di firme a Savona, è l'altra campana. Dice: «Deve trattarsi dì un grossolano equivoco. Noi, comunque, non temiamo l'intervento della magistratura. Nelle prossime ore mi recherò spontaneamente dal procuratore della Repubblica per spiegargli il meccanismo in base al quale stiamo racco gliendo le firme anche attraverso centri-volanti nelle principali città. I moduli sono chiaramente distinti l'uno dall'altro, è sempre presente un notaio, le firme vengono apposte, ovviamente, senza alcun uso di carta carbone». I radicali hanno già effettuato un rapido controllo e stabilito che don Chiarlone ha firmato a un centro-volante organizzato dalla protezione animali di Savoma, che ha aderito all'iniziativa del partito di Pannella. «E' probabile — aggiunge Giorgio Barisone —clie il disguido sia sorto a livello burocratico, quando si è trattato di chiedere le prescritte convalide al Comune di residenza del sacerdote. Può essere che tali convalide, ripeto, per errore, siano state chieste ancìie per gli altri referendum anziché per quello soltanto relativo alla caccia». Camillo Boccia, procuratore della Repubblica di Savona, ha dato il via alle indagini. «Al momento — dice — non sono in grado di anticipare alcuna conclusione. Ho affidato ai carabinieri l'incarico di svolgere gli accertamenti preliminari e sono in attesa del rapporto». Ivo Pastorino

Persone citate: Camillo Boccia, Chiarlone, Giorgio Barisene, Giorgio Barisone, Ivo Pastorino, Pannella, Patetta, Romolo Chiarlone