Separato da 18 anni spara all'ex moglie che sta per risposarsi e si toglie la vita

Separato da 18 anni spara all'ex moglie che sta per risposarsi e si toglie la vita Tragedia davanti alla guardiola della portineria di un elegante palazzo di via Bligny 15 Separato da 18 anni spara all'ex moglie che sta per risposarsi e si toglie la vita Le nozze erano fissate per sabato - La donna, raggiunta da 6 proiettili alla testa e al torace, è moribonda - L'uomo, 55 anni, si era ridotto a vivere come un barbone in una soffitta - Drammatica l'esistenza dei due protagonisti: durante il fidanzamento lui l'aveva presa a martellate; un anno fa la loro figlia (19 anni) era morta per malore - Movente: gelosia, follia? Ha saputo che la donna dalla quale si era separato 18 anni fa si sarebbe risposata sabato prossimo. Nella sua mente sono ripassati come in un film i ricordi di una vita piena di amarezze e di tragiche circostanze. Per un attimo, nella stanzetta sporca e polverosa nella quale viveva come un barbone, la sua solitudine morale e fisica si è scontrata con i ricordi di un matrimonio che per pochi anni era stato felice. Non ce l'ha fatta a sopportare l'idea che quella donna stava adesso per risposarsi. Si è armato e le ha sparato sei colpi di pistola. Poi ha puntato la rivoltella contro di sé e si è ucciso. E' successo ieri alle 11,15 nell'androne di un elegante palazzo di via Bligny 15. La donna, Elisa Loprieno, 43 anni, dall'ottobre scorso è portinaia di questo stabile, abitato da numerosi avvocati e professionisti. Ferita da sei proiettili alla testa e al torace, è in fin di vita al Maria Vittoria. L'ex marito, Giuseppe Corradino, 55 anni, via San Massimo 47, è caduto fulminato da una pallottola alla tempia destra davanti alla guardiola. In tasca aveva un altro caricatore e 200 mila lire. La pistola, una calibro 6,35, è scivolata lungo la rampa di scale. Dalla via, piena di passanti, è,| partito l'allarme alla questura. «Accorrete — hanno detto un poliziotto in borghese e il titolare di un'officina — hanno sparato: una donna è ferita, un uomo è morto». E' arrivata tutta la squadra mobile agli ordini del dott. Fersini. Mentre si compivano le operazioni di legge e venivano avvisati il medico legale e il sostituto procuratore di turno, dott. De Crescenzio, un uomo si è avvicinato al corpo del Corradino. Poi, di scatto, si è diretto nella guardiola. Sotto la finestrella aperta c'era ancora una chiazza di sangue. «Dov'è Elisa?, perché lo ha fatto? — ha gridato piangendo lo sconosciuto — perché ucciderla?». A fatica i funzionari sono riusciti a calmarlo e a spiegargli che la Loprieno era, ancora viva, in ospedale. «Sono Carlo Brino, il suo convivente» ha detto allora l'uomo al dott. Fersini. «Fra cinque giorni ci saremmo sposati. Vivevamo insieme da 14 anni». E' stato subito accompagnato in questura. Qui, l'uomo, un pensionato di 53 anni, ha raccontato la sua storia, la sua vita accanto alla Loprieno, il matrimonio tra la donna e il Corradino, la tragedia di un anno fa quando mori a 19 anni, per un infarto, Pierangela, nata da quell'unione fallita e cresciuta dalla nuova coppia. E' stata cosi ricostruita anche l'esistenza del Corradino, conclusa ieri in maniera tragica. Giuseppe Corradino e Elisa Loprieno si sposarono il giorno di Pasqua del 1959. Lui, nativo di Montafia d'Asti, aveva 34 anni. Lei, nata a Trani, ne aveva 22. Si erano conosciuti un anno prima. Avrebbero dovuto sposarsi all'inizio del '59. Ma i genitori di lei si erano opposti. Il Corradino faceva il muratore e nell'inverno non aveva guadagnato molto. Scoppiò una lite durante la quale il giovane colpi a martellate la futura moglie. Sembrava tutto finito. Invece si incontrarono durante le feste di Carnevale. Lei aveva dimenticato la scenata e le botte. Nel '60 nacque una bambina, Pierangela. Pareva un'unione felice. Ma qualche volta al Corradino saltavano i nervi. Spesso l'uomo picchiava la moglie. Nel '61 fu denunciato al la polizia, l'anno successivo la moglie lo lasciò. Da quel giorno si perdono le tracce del murato re. Con Pierangela da crescere la vita non era facile: la donna per qualche mese andò dì casa in casa per fare pulizie a ore. Poi trovò un lavoro come fattorina dell'agenzia «Postai Marcket». Qui conobbe Carlo Brino e nel 1966 i due decisero di vivere insieme. Dopo anni di unione felice, ni agosto dell'anno scorso, un altro duro colpo per Elisa Loprieno. La figlia Pierangela, in vacanza nell'Abruzzo, mori, forse per un malore, mentre faceva il bagno. Per i funerali, la Loprieno ritenne di dover avvisare l'ex marito. Con il Brino andò a cercarlo nella casa di via San Massimo 47 dove la donna e il Corradino ■avevano abitato per due anni. Pur avendo una pensione dignitosa, l'ex muratore viveva tra polvere e sporcizia. La donna ne ebbe compassione e in occasione del rito funebre gli regalò una giacca di velluto blu smessa dal Brino. La morte della figlia rafforzò ulteriormente il legame tra la Loprieno e il Brino. Nell'ottobre scorso entrarono nella portineria di via Bligny 15. Lei ottenne il divorzio dal Corradino. Decise di sposare il suo ex collega. «Lo sapevamo — dice un vicino — che conviveva con quell'uomo». Ma lei non faceva misteri. A qualche inquilino con cui era più in confidenza l'aveva anche annunciato: «Il 21 giugno mi sposo, sa?». Ma il Corradino non glielo ha permesso. Pur vivendo da barbone ha saputo che la sua ex moglie stava per risposarsi. Ha 'dtpFlFusu2pvvgd 'deciso di opporsi a quel progetto. Qual è stata la spinta che ha provocato il raptus omicida? Forse la gelosia, accresciuta dall'amara solitudine in cui viveva. Forse la pazzia, scatenatasi in una calda mattinata d'estate. Ieri ha preso una delle sue pistole (in casa ne aveva altre due, una calibro 6,35 e una calibro 22), si è messo un maglione, un paio di pantaloni lisi tenuti in vita da spille di sicurezza. Fageva caldo, ma ha indossato la giacca di velluto blu regalatagli dall'ex moglie. Ha preso alcuni vecchi documenti, due biglietti da 100 mila lire (altre 600 mila lire sono state trovate dalla polizia sotto il materasso) e due caricatori. Alle 11,15 ha oltrepassato l'ingresso del portone di via Bligny da dove era appena uscito un inquilino. Si è fermato davanti alla guardiola della portineria. Elisa Loprieno ha alzato il vetro della finestrella. «Che cosa vuoi?». Il'Corradino ha sparato sei volte, l'ha vista cadere, poi ha appoggiato la pistola alla tempia destra e si è ucciso. L'ambulanza che trasportava la donna all'ospedale in corso Principe Eugenio ha avuto un incidente con un'auto. La Loprieno è stata trasferita su un'altra lettiga, ma si sono persi minuti preziosi. E' morente nel centro rianimazione del Maria Vittoria. Intanto veniva spostato il cadavere del Corradino. Nel risvolto della giacca di velluto blu è stato trovato il biglietto di una lavanderiajjpn il nome: Brino. Franco Battolato •«.•MIT- IP'.% 'illillif' Untone " ^^^^ Giuseppe Corradino ed Elisa Loprieno nel giorno del matrimonio. Il feritore si è sparato davanti alla portineria dove la donna viveva con Carlo Brino

Luoghi citati: Abruzzo, Montafia D'asti, Trani