Condannati a 18 mesi (con la condizionale) 4 dissidenti polacchi

Condannati a 18 mesi (con la condizionale) 4 dissidenti polacchi Condannati a 18 mesi (con la condizionale) 4 dissidenti polacchi NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE VIENNA — Un presidente che non solo non interrompe l'accusa, ma. permette di fare ima requisitoria contro il regime. Libero accesso all'aula d'udienza per i corrispondenti stranieri e gli oppositori. Un verdetto — un anno e mezzo di reclusione — ingiusto se si pensa all'ipocrisia dell'atto d'accusa, ma mitigato dalla concessione della condizionale: l'atmosfera jl tribunale di Varsavia, giovedì scorso, era molto diversa da quella dei l>rocessi politici di Mosca o di Praga. Certo il principale imputato, Miroslaw Chojechi, direttore della rivista clandestina Nowa, era «protetto» dalla sua notorietà. Non era possibile condannarlo di nascosto, come è avvenuto recentemente in provincia ad altri due oppositori, l'operaio Edmund Zadozymski (condannato a tre anni) e il bracciante Jan Nozlowski (due anni). Chojecki è comparso libero* in tribunale perette dopo un mese e mezzo di prigione e un mese di sciopero della fame le proteste dei gruppi di 0])posizione, degli ambienti letterari e della Chiesa erano riuscite, ii/10 maggio, a farlo rimettere Un libertà. Il direttore di Nowa era ac-, \cusato del furto di un duplicatore (buono per i ferrivecchi) e di «istigazione ad azioni criminali» (la stampa di testi vietati dalla censura). Vestito, come alcuni dei suoi amici venuti a sostenerlo in tribunale, con una maglietta con la scritta «Nowa», si è dichiarato non colpevole. «Questo è un processo politico contro i dissidenti e in particolare contro la rivista Nowa», ha detto, ricordando che il suo appartamento è stato perquisito diciassette volte negli ultimi tempi. Citando un lungo elenco di scrittori proibiti in Polonia — da Onoell a Grass —, ha accusato il regime («c'è la volontà politica di sradicarsi dalla storia»/ Applaudito calorosamente, •Chojecki ha concluso sottolineando die il modo migliore per abolire le edizioni clandestine sarebbe quello di abolire la censura. «Noi dissidenti — lia detto — vogliamo spezzare il monopolio dello Stato sulla cultura e fare sapere che esistono in questo Paese scrittori che vogliono dire e scrivere quello che pensano». Un collaboratore di Nowa, ^l'operaio Grzesiak, che ha am-' messo di essersi impadronito del duplicatore, è stato condannato a un anno e mezzo ,con la condizionale e a quindici mila zloty di ammenda (mezzo milione di lire). Gli altri due imputati, entrambi tipografi, sono stali condannati a un anno con la condizionale e a diecimila zloty dì ammenda (trecentomila lire) per aver venduto settecento copie di. due libri «proibiti». Se un Paese si giudica dal modo con cui amministra la giustizia, questo processo ha dato un'immagine corretta della Polonia: quella di uno Stato in cui la libertà «sotterranea» è troppo forte per esse-, re compressa senza suscitare opposizione, ma che ancóra è' vestito di un abito d'altri tempi. Bernard Guettu Copyright «I « Monde) t per riliilin «I.» .Slampa»

Persone citate: Bernard Guettu, Edmund Zadozymski, Grass

Luoghi citati: Mosca, Polonia, Praga, Varsavia