Documento anti-Gheddafi degli esuli in Italia

Documento anti-Gheddafi degli esuli in Italia Documento anti-Gheddafi degli esuli in Italia MILANO — Un documento dattiloscritto su carta bianca, sottoscritto a macchina «l'organizzazione giovanile del partito socialista libico» e datato «Roma 13/6/1980» è stato recapitato all'ufficio Ansa. Il documento è intitolato «Fermiamo la mano degli assassini! Isoliamo il regime che li arma!» e prende lo spunto dai due fatti dell'altro ieri: il ferimento di un libico a Roma e l'uccisione di un altro a Milano. «TVo» sono i primi — è detto nel documento — e non saranno gli ultimi se non si fermerà la mano dei vicari dei servizi segreti di Glieddafi». «Quello che noi vogliamo sottolineare qui —è detto an¬ cora nel documento —è il fatto die lutti gli assassinati provengono da strati di media borghesia e di opposizione intellettuale, ma non si è mai colpito esponenti della grande borgliesia. Non è certo per avvalorare l'assassinio come metodo di lotta politica ma per trarre delle indicazioni sulla reale prassi politica di questo regime die si fa passa re per rivoluzionario e antiimperialista, ma che non lo è. Molti capitalisti libici sono riusciti ad esportare le loro ricchezze proprio con l'aiuto di esponenti del regime. E non intendiamo qui riferirci a qualche ufficiale della dogana, ma a qualcuno molto in alto».

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