Momix: parodia degli idoli pop e danze d'amore a corpo nudo

Momix: parodia degli idoli pop e danze d'amore a corpo nudo A Milano due grandi ballerini «sperimentatori» Momix: parodia degli idoli pop e danze d'amore a corpo nudo MILANO — Due singolari artisti concludono in questi giorni il Festival intentacionale di dama al Teatro Nazionale. Si tratta di Moses Pendleton e di Alison Chase, riuniti sotto la strana sigla di «Momix». // gruppo debutta proprio qui a Milano, dopo essersi staccato dal «Pilobolus» che Pendleton aveva creato, nel 1971. «Momix» non esiste in alcun dizionario inglese, risultando dall'unione delle prime sillabe di 'Moses-Mixer», titolo di uno dei numeri presentati nel nuovo programma die parzialmente accoglie anche il repertorio già acclamato a Spoleto con «Pilobolus». Siamo di fronte a due forti sperimentatori (entrambi firmano le coreografie, sia singolarmente che collettivameh-. te), oltreché a due attrezzati interpreti. Inizia lei con <'Lost, in fauna», mettendo in scena un mostruoso animale un po' alla Bosch, anche se meno inquietante. Dall'orrendo involucro esce Alison nuda e casta come una angelica farfalla. «Vorticella» di Pendleton chiede in prestito al linguag¬ gio' scientifico, come a quello della micologia per il fungo «Piloboh's». il titolo per un'ardua ricerca corpoiale, con plastiche suggestioni che vanno da Michelangelo a Rodin. Anche in «Alraune», un passo a due di estrema difficoltà, la scultura sembra suggerire la gestualità. Non è neppure impossibile scorgervi in trasparenza, rimandi alla vecchia «attitude» accademica che non per nulla il suo massimo teorizzatore Carlo Blasis faceva discendere dalla' statua del Mercurio di Giambologna. Ma non mancano nel programma ispirazioni totalmente opposte, come nel caso di* «Momix» che dà il titolo alla' formazione. Qui su una base' musicale jazzistica, viene condotta una spietata e godibile parodia degli idoli nevrotizzati della pop music, manichini disarticolati che si muovono appesi ad invisibili fili dello scatenamento ritmico. Addirittura fuori del dominio della danza vera e propria' (anche se esiste un precedente' storico illustre, quello delia- danzatrice americana Loie Fuller, contemporanea della Duncan) «miniatures», ove' Alison Chase sperimenta effetti di luministica, ombre cinesi e luci fantomatiche sui viso come in Lju bimov. Infine, tra i numeri più importanti e impegnativi «Shizen» condotto su un lungo assolo di flauto giapponese di bambù «shakubaki». Come molti artisti di avanguardia (ricordiamo per tutti Béjart) anche i «Momix» effettuano il loro pellegrinaggio in Estremo Oriente. Ma il flauto che sillaba la sua lenta e magica melodia, più che dal Sol Levante, sembra provenire da Debussy e dal suo «Aprés midi d'un faune». Nella casta nudità dei corpi la coppia danza un intenso passo d'amore, sciogliendosi dall'atteggiamento quasi fetale nel quale si ritrova all'inizio del percorso. Infine raggiunge l'estatica untone ultima con la fusione dei corpi ed il moltiplicarsi degli arti di una divinità indù. Luigi Bossi

Persone citate: Alison Chase, Carlo Blasis, Debussy, Loie Fuller, Luigi Bossi, Moses Pendleton, Pendleton, Rodin

Luoghi citati: Estremo Oriente, Milano, Spoleto