Ha giocato 9 ore a carte prima di essere ucciso

Ha giocato 9 ore a carte prima di essere ucciso Il delitto del panettiere di Cuorgnè: rebus Ha giocato 9 ore a carte prima di essere ucciso Il principale indiziato si difende: «Dopo la lunga partita con la vittima sono andato a letto» - Oggi il giudice decide sulla sua sorte Il delitto del panettiere di. Cuorgnè non è solo un giallo ma anche un puzzle dove non si riescono a mettere a posto alcuni tasselli. Il magistrato dott. Sciaraffa e i carabinieri tentano di ipotizzare un plausibile movente, ma a 4 giorni dall'omicidio' sono ancora in alto mare. Voci e pettegolezzi sul conto della vittima e dell'amico fermato l'altro ieri non fanno altro che intorbidire le acque. Due soli i punti fissi: l'assassino ha agito con premeditazione. Pasquale Barbarino ha trascorso tutto il pomeriggio nel bar giocando a «pinnacolo» con gli amici. Il fermato, Santo Pascuzzi, 47 anni, originario di Petilia Pelicastro (Calabria) sposato senza figli, testimone dì Geova. operaio deH'«Elettrometallurgica» di Cuorgnè, conosciuto in paese con il soprannome di «Rosso», continua a respingere ogni addebito. Il sostituto procuratore della Repubblica lo ha interrogato per tutta la mattina di ieri, ma senza giungere ad alcuna conclusione. Deciderà oggi, alla luce dei nuovi accertamenti ordinati ai carabinieri, se rilasciarlo oppure trasferirlo alle Nuove con un ordine di cattura per omicidio. Santo Pascuzzi è l'indiziato principale dell'omicidio di Pasquale Barbarino, assassinato con 7 colpi di pistola la notte fra sabato e domenica in piazza Pinelli 22, di Cuorgnè, a pochi passi da casa. Il suo nome l'avrebbe sussurrato la vittima prima di morire insieme a quello di altre persone, a un fratello accorso al suo capezzale. Dice il congiunto: «L'ha sentito anche il medico La vittima, Pasquale Barbarino di guardia al pronto soccorso». Ma questo particolare non è confermato dal sanitario che avrebbe replicato: «Io avevo altro da fare, sul lettino c'era un uomo morente. Non ho sentito nulla». Il fratello del panettiere avrebbe detto agli inquirenti anche qualcosa di più, lasciando intendere che »durante la partita al bar "Umberto" fra il "Rosso" e Barbarino era successo qualcosa». Cosa? I due, non solo amici, ma anche parenti alla lontana, avrebbero trascorso insieme ad altre due persone l'intera giornata seduti al tavolo da gioco, esattamente dalle 16 all'I di domenica. Una partita finita male? Il modo in cui il panettiere è stato ucciso assomiglia più ad un'esecuzione premeditata che ad un gosto sconsiderato di una personaaccecata dall'ira. Tutto lascia pensare ad un agguato con pestaggio e sparatoria (Pasquale Barbarino aveva tumefazioni sul volto). Il Pascuzzi, dal canto suo, sostiene di essere uscito dal bar «Umberto» 10 minuti prima per andare a casa. Nei pressi della casa del sospettato sono state però trovate, accanto ad una 127 rubata, due pistole, (una Beretta 7,65 dello stesso calibro dell'arma usata dall'assassino e una P. 38 munita di silenziatore) e due passamontagna. Alla luce dei fatti è facile ipotizzare che il movente sia 11 gioco, ma gli stessi inquirenti sono scettici, data la personalità della vittima, definito uomo tranquillo. E Santo Pascuzzi, ex sindacalista del consiglio di fabbrica della sua azienda, è conosciuto come un uomo a posto, con i nervi saldi. L'inchiesta sta quindi muovendo i primi passi. Gli investigatori adesso battono una pista, quella dei rapporti fra Pasquale Barbarino e il «Rosso», amici da molto tempo, ma non frequentatori dello stesso bar. Santo Pascuzzi era un assiduo del «Commercio» di piazza Martiri. Una domanda: perché sabato è andato all'«Umberto»?

Luoghi citati: Calabria, Cuorgnè