Protesta in Francia contro gli scioperi di Paolo Patruno

Protesta in Francia contro gli scioperi Gli imprenditori sono esasperati Protesta in Francia contro gli scioperi PARIGI — Aumenta l'effervescenza sul fronte sociale, malgrado l'approssimarsi della pausa estiva. Dopo le agitazioni della scorsa settimana contro la riforma della Previdenza sociale, ieri si è registrato uno sciopero settoriale nelle comunicazioni urbane e nei trasporti e oggi sarà il turno dei lavoratori della luce e del gas, chiamati a uno sciopero nazionale dalle due maggiori centrali sindacali, la filocomunista Cgt e la Cfdt (vicina al partito socialista). Il motivo invocato dai sindacati per questa nuova interruzione del lavoro è la discussione al Senato d'un progetto di legge che prevede il licenziamento immediato del personale responsabile di «gravi mancanze» nelle centrali elettro-nucleari. Per i sindacalisti, attraverso questo progetto governativo (già approvato dall'assemblea) le autorità vorrebbero in realtà rimettere in discussione il di ritto di sciopero nelle centrali nucleari. Di qui la decisione di proclamare un'agitazione a carattere nazionale che, secondo le previsioni, dovrebbe tradursi in una diminuzione dell'energia elettrica, di circa il 50 per cento. Questo sciopero, però, ha ricevuto una durissima replica non da parte del governo, ma dalla confederazione degli industriali. La Cnpf, in polemica con gli scioperi a ripetizione nel settore pubblico (cinque giorni da aprile alla società elettrica) ha deciso di annullare per protesta l'incontro con i sindacati che doveva avvenire per ieri sul tema della durata1 dell'orario di lavoro. Il presidente della Cnpf, Francois Ceyrac, ha sostenuto, per spiegare la decisione degli industriali, che gli scioperi nel settore pubblico sono' costati alle aziende dai 20 ai 30 miliardi di franchi, pari a due giorni di mancata produzione. Davanti alle agitazioni a ripetizione nelle aziende na- zionalizzate, Ceyrac ha quindi -auspicato che il governo metta in atto nel settore dell'elettricità un «servizio minimo» che permetta agli industriali di proteggersi contro le ingenti perdite economiche causate da scioperi dei quali il padronato non è responsabile. Nel settore pubblico francese, il diritto di sciopero è già regolamentato da una legge del '63 che ne vieta «ogni uso abusivo». In particolare, non hanno diritto di scioperare i poliziotti, i dipendenti dell'amministrazione penitenziaria, gli «uomini-radar», mentre un servizio minimo è attuato alla radio-televisione. Naturalmente la decisione della Cnpf («Lo sciopero dei padroni», come l'ha definito ironicamente la Cgt) ha provocato una dura reazione sindacale. Le centrali hanno rivolto un appello ai lavoratori perché partecipino massicciamente allo sciopero di oggi denunciando «te manovra intimidatrice» del padronato. Paolo Patruno

Persone citate: Francois Ceyrac

Luoghi citati: Francia, Parigi