È come un Sivori che si allena sodo

È come un Sivori che si allena sodo È come un Sivori che si allena sodo Per Menotti, Maradona è la sintesi di talento e lavoro - Lo staff della nazionale argentina a Roma - Oliva, il medico, lavora tra Milano e Buenos Aires: una garanzia in più per Diego ROMA — Tutto lo staff della Nazionale argentina campione del mondo è a Roma. Il commissario tecnico Luis Cesar Menotti, pantaloni bianchi e blazer blu scuro, due camicie al giorno, non vuole perdere una partita del campionato d'Europa: ci sono da spiare squadre che saranno certamente protagoniste del mondiale dell'82 in Spagna. Con luì, alto e slanciato come lui, Bruno Pizzarotti preparatore atletico, pantaloni blu e blazer bianco. E' arrivato da Como, dove vive la sua famiglia d'origine. Con loro Ruben Oliva, medico ed anche psicologo della squadra campione Ruben Oliva divide l'anno fra Milano, dove ha uno studio fra le cui pareti sono già sfilati fior di campioni (fra i tanti Fìasconaro con i piedi a pezzi), e l'Argentina, quando Menotti lo chiama in servizio. E' il «cuerpo tecnico» della nazionale biancoceleste, sano tre degli uomini sul cui appoggio, o almeno sulla cui benevolenza, la Juventus conta per portare avanti l'operazione-Maradona, Per vincere la battaglia, è anche importante che l'opinione pubblica argentina sia preparata. Menotti, Oliva, Pizzarotti, a Buenos Aires fanno opinione. Se dicono che «por el chico Torino es buena», un altro passo avanti è fatto. Menotti dà solo giudizi positivi sul ragazzo prodigio, ma si sa che non è contrario al passaggio alla Juventus. Il campionato italiano tutto sommato è anche molto meno «carogna» di quello spagnolo, offre meno rischi a Dieguito che deve star sano per la Naziona¬ le. Pizzarotti ammicca, lui è il «secondo» e se il capo non parla lui si adegua. Il dottor Oliva sorride. Sa che per Menotti stesso, e per la federazione argentina, sarebbe una garanzia sapere Maradona a Torino ed il medico a Milano, a portata di telefono e autostrada. Oliva di questo però non vuol sentir parlare. Ha già avuto tante grane con i medici sportivi italiani per mettersi in urto anche con il, dottor La Neve, magari involontariamente. Lui al massimo parla di Maradona, delle sue qualità atletiche. Dice che è un ragazzo integro, lo dimostra il fatto di come ha recuperato con rapidità sorprendente dopo l'incidente del marzo scorso, quando usci in barella con il ginocchio destro malconcio dallo stadio di Santiago del Cile, dove l'Argentinos Ju¬ nior aveva perso 3 a.2 contro il Colo Colo. «Lo ingessarono — ricorda Oliva — ma fu solo una precauzione. Diego ha una fibra forte, lo conferma la sua facilità di recupero. Un po' grasso? Storie. Maradona è proporzionato, semmai è forte di muscolatura, ma è molto elastico, difficile a stiramenti». Sul peso, poi, Oliva ha una sua teoria, la ripete volentieri: «lo sono dell'idea che il peso per un giocatore è da valutare con attenzione. Meglio due chili sopra peso che troppo tirato. Attenzione al glucosio, alla durata delle riserve che • abbiamo nel fegato». Il clan Mundial ricorda ancoraché Diego Maradona è stato eletto miglior giocatore sudamericano dell'anno da un referendum fra i quotidiani di tutto il continente tenuto da«El Mundo» di Caracas, che dietro sono finiti assi quali Romer Falgao, Zico, Morena. Si apprende anche che Diego aveva un caratterino, ora domato, piuttosto difficile; \che si era beccato alcune 'espulsioni nei tornei giovanili. «Maradona — dice Menotti — è ancora di quella scuola calcistica in cui il talento naturale faceva premio. Con il vantaggio di saper lavorare come deve un calciatore moderno». Ai tempi dì Sivori si diceva spesso: «Ah, se si allenasse anche...». b. p. «Diego Maradona è un asso, ma deve ancora imparare qualcosa» dicono i tecnici argentini; e lui, come un ragazzino sui banchi di scuola, tira fuori la lingua nei momenti diffìcili