Cinque squadre per due posti

Cinque squadre per due posti Cinque squadre per due posti Inghilterra, Italia, Germania, Cecoslovacchia e Olanda candidate alla finalissima DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE . ROMA — Parte oggi all'Olimpico ed a Napoli il sesto campionato europeo di calcio per Nazioni. Una gara giovane, nata nel '60 con la denominazione di Coppa Europa (vinse l'Urss del mitico Jascin). etichetta rimasta anche per il '64 (successo della Spagna) e trasformata nell'attuale dal '68 (Italia) ad oggi, con le affermazioni della Germania Ovest nel '72 e della Cecoslovacchia nel '76, campione uscente. Come la Coppa dei campioni di club, anche questa manifestazione è nata da un'idea dei francesi, i cui dirigenti hano più fantasia e abilità dei calciatori che dirigono. Ad Henry Delaunay, segretario della federazione parigina, è ancora intitolato il trofeo in palio, mentre la nazionale transalpina ha disputato solo la finale del '60, prima di scomparire sempre dalla mischia durante le eliminatorie. Gli azzurri hanno già vinto la Coppa nel '68, giocando in casa. Battemmo la Jugoslavia nella doppia finale (lai mal- grado i supplementari, 2 a 0 nella ripetizione) e fu un successo con ombre. Nel primo match fummo favoriti dall'arbitro Dienst che non vide negli ultimi minuti una clamorosa falciata del povero Giorgio Ferrini ai danni di Dzaijc, nel secondo dàlia dabennaggine dell'allenatore jugoslavo che, vista la superiorità di gioco, non cambiò la squadra. Valcareggi rifece tutto, puntando sia sulla freschezza atletica che sulla rabbia degli esclusi. Due a zero, reti di Anastasi e Riva, che vinceva definitivamente la lotta con. Prati per il posto in squadra. Dopo dodici anni, usciti dalla scena azzurra tutti i protagonisti di allora meno Zoff, la Nazionale torna a giocare in casa, è di nuovo la favorita. Un ruolo scomodo per tutti, dallo stesso Zoff a Bearzot. Le vittorie di chi organizza, nel calcio, cominciano a stancare. Quella dell'Argentina al Mundial, malgrado la orgogliosa e meritevole finale, fece scandalo per il modo con cui gli uomini di Menotti in precedenza avevano unatato» con la complicità dei direttori di gara la Francia e soprattutto l'Ungheria. Contro i francesi arrivò un rigore per un «mani» che nessuno aveva visto. Un giornalista argentino, non travolto dal patriottismo, gridò nella tribuna stampa del River: «Es la mano de Dios». Adesso tutti gli stranieri aspettano di vedere come ci tratteranno Palotai (Spagna-Italia, domani), Rainea (contro l'Inghilterra) e Garrido (per il Belgio). Greenwood qualche mese or sono descrisse Tardelli come un killer, scatenando la reazione di Bearzot. Stavolta, se ne saranno capaci, gli azzurri dovranno vincere da soli. Intanto la prima battaglia da vincere è quella organizzativa, non facile. E poi il campionato europeo dovrebbe anche servire a riverniciare la facciata del nostro football, sporcata dalle vicende del calcio truccato, anche se gli osservatori esterni sono già stati placati dalla lunga squalifica a Paolo Rossi. (Squalifica che, vista la motivazione, sembra un sacrificio sull'altare del dio pallone). Otto squadre, divise in due gironi, partecipano alla prima setacciata in vista della finalissima. Derby Italia-Inghilterra nel gruppo uno, tourbillon Germania Ovest-OlandaCecoslovacchia . nel. secondo. Gli azzurri sono in crescendo di forma, le polemiche di tutte le vigilie 11 hanno caricati. La cornice del «Meazza», domani, dirà se giocheranno davvero in casa o in trasferta. La questione dei premi è normale, c'è infatti una «normale immoralità» in tante vicende del nostro Paese. La forma smagliante di Bettega soprattutto, di Scirea e Collovati sono già buone garanzie. Gli altri dovrebbero seguirli, Tardelli per primo. Bearzot ha lavorato .bene ancora una volta, spalleggiato da Gigi Peronace per le pubbliche relazioni. Il traguardo della finale non è un sogno. Oggi all'Olimpico, con Cecoslovacchia-Germania Ovest, avremo già un primo chiarimento sull'esito del secondo gruppo, e poco più tardi l'Olanda dovrà svelare il suo volto contro la Grecia. Fra ceki e tedeschi, i punti contano subito il doppio. Ci aspettiamo una lotta dura fra squadre dal notevole peso atletico, fra giocatori di spiccate qualità tecniche. Sfida fra la vecchia guardia cecoslovacca e la giovane guardia germanica. Hansi Mueller, centrocampista dello Stoccarda, è il Maradona europeo. La speranza di vedere un buon football è concreta. Gli sportivi italiani ne sentono il bisogno. Bruno Perucca