Incerta la ripresa dei negoziati Egitto-Israele per rautonomia di Giorgio Romano
Incerta la ripresa dei negoziati Egitto-Israele per rautonomia Malgrado le speranze dopo la lettera di Carter Incerta la ripresa dei negoziati Egitto-Israele per rautonomia NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — All'indomani dell'accettazione egiziana di riprendere i negoziati sull'autonomia non si può dire che il terreno sia stato sgomberato da dubbi e incertezze, né che l'accoglienza in Israele sia calorosa o ispirata ad ottimismo. Ieri pomeriggio il capo della delegazione israeliana. Joseph Burg, ha ricevuto l'invito ufficiale dalle mani dell'ambasciatore americano Samuel Lewis, ma l'unica informazione circa la ripresa delle trattative e la sua data è fornita dal quotidiano cairota Al Ahram che parla del 7 luglio. Si presume tuttavia che alla fine della settimana prossima Burg si recherà a Washington per colloqui preliminari circa la posizione delle parti sui problemi di fondo (come affrontarli o come aggirarli per consentire la ripresa del dialogo). Ieri mattina al telefono Burg ha dichiarato molto francamente: «Ancora non so niente circa le vie e i messi per rimettere in moto l'ingranaggio dell'autonomia». La visita di Hussein a Washington martedì prossimo allontana automaticamente gli incontri dell'autonomia perché l'amministrazione americana è ansiosa di evitare la possibilità di confusioni, specialmente dopo l'atteggiamento del re giordano il mese scorso. Il discorso di Edmund Muskie al club della stampa di Washington non ha facilitato le cose ed è stato accolto freddamente a Gerusalemme, dove non ci sono state ancora reazioni ufficiali. Sembra agli osservatori che l'atteggiamento del segretario di Stato di fronte ai problemi della re¬ gione non indichi niente di nuovo e non sia particolarmente favorevole a quelli che Israele ritiene alcuni punti fermi. E' vero che ha parlato della indivisibilità di Gerusalemme («Problema da affrontare per ultimo») ma ha avuto anche espressioni ferme nei riguardi degli insediamenti in Cisgiordania ridefiniti ostacolo alla pace («un cattivo consiglio» ha commentato Begin alla rete televisiva «Nbc») e ha sottolineato alcuni problemi che debbono essere discussi, scandendo con intenzione la frase: «Se vogliamo che i negoziati riescano, nessuna delle parti deve compiere passi unilaterali che possano comprometterne i risultati». Muskie ha detto che il pùnto principale di divergenza tra Israele e l'Egitto rimane quello della sicurezza perché Israele esige il mantenimento e l'esclusività circa la sicurezza nei territori occupati, dopo l'applicazione dell'autonomia, mentre gli egiziani pretendono che dipenda dai futuri consigli autonomi. Altri punti di frizione, ha indicato, sono la questione delle terre, il problema delle risorse idriche. Oggi Burg deve incontrare l'ambasciatore egiziano Sa' ad Mortada per uno scambio di punti di vista sulla situazione: una delle rare occasioni in cui l'ambasciatore egiziano svolge qui un compito diplomatico. Giorgio Romano
Persone citate: Begin, Burg, Carter Incerta, Edmund Muskie, Joseph Burg, Samuel Lewis
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