I Paesi produttori di gas aprono la guerra dei prezzi

I Paesi produttori di gas aprono la guerra dei prezzi I Paesi produttori di gas aprono la guerra dei prezzi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — L'Algeria ha fatto capire che intende intensificare la «guerra sui prezzi del gas»/ ma se la dichiarazione fatta lunedì, all'apertura dei lavori dell'Opec, ha eccitato la stampa, non ha però colto di sorpresa il mondo tecnico, finanziario e politico del petrolio. La «guerra» è in corso da tempo, l'A Igeria Iva già ridotto le consegne alla Gaz de France: e altri Paesi Opec e non-Opec manifestano da tempo intenzioni bellicose. Già si combatte su molti fronti. Problema complicatissimo, quello del gas naturale, su cui una commissione dell'Opec discute da oltre due anni. Complicato soprattutto perclié la situazione continua a mutare e le certezze di ieri diventano le incertezze di domani. Caso tipico quello del lng fliquef ied naturai gasj che costituisce circa il 17per cento del «commercio in gas», ma che, dopo alcuni anni d'espansione, incontra adesso crescenti difficoltà. I gasdotti tornano ad essere i grandi favoriti. Tutti i produttori di gas. dunque, chiedono prezzi più elevati, in particolare quattro Paesi occidentali, Norvegia, Olanda, Messico e Canada. Se VAlgeria desta maggiori preoccupazioni degli altri è perette vorrebbe «allineare» il prezzo del metano a quello del greggio. E già sta tentando di conseguire il suo obiettivo chiedendo-olla Gaz de Prance dollari 6,11 per ogni milione di btu british thermal units, un'unità internazionale di misura. Il prezzo medio Opec del petrolio è oggi 32 dollari il barile che equivale a dollari 5.47 per un milione di btu. Poiché il greggio algerino è venduto, sempre per barile, a oltre 38 dollari, è facile notare che quei dollari 6,11 che dovrebbe versare la Gaz de Prance sono un esempio di «allineamento» tra greggio e metano. La Francia, che paga adesso 3 dollari per un milione di btu, non intende però accettare il nuovo prezzo. Se non cambierà idea per motivi politici. Parigi non andrà oltre i 5 dollari. Ecco perché l'Algeria ha ridotto da gennaio le consegne alla Francia: ecco perché la società americana El Paso, il maggior acquirente di gas algerino, ha sospeso gli acquisti. E' una prova di forza importante (in particolare per l'Italia che sarà legata all'Algeria da una e forse due pipolines/ una prova che indicherà fino a che punto i consumatori accetteranno un'ascesa nel prezzo del gas. Oggi come oggi, gli esperti sostengono che è impossibile «allineare» il gas al greggio, perché non vi sarebbe più convenienza ad acquistare il primo. Per questi esperti, il prezzo del gas dovrebbe essere l'SO percento di quello del greggio, non dovrebbe cioè superare i dollari 4,50 per milione di btu. Le previsioni sono difficili, ancfie perché vari Paesi, come la Libia, l'Arabia Saudita. l'Iran e il Kuwait intendono conservare gas in abbondanza per i propri futuri consumi industriali. Un solo pronostico è lecito. Negli Anni 80 e 90. la produzione di gas calerà e i prezzi saliranno, come avverrà per il greggio. Ma un totale «allineamento» tra i due prezzi sembra per ora improbabile, m. ci.