Chi boicotta il trenino di Superga?

Chi boicotta il trenino di Superga? Chi boicotta il trenino di Superga? La «dentiera» di Superga lavora sempre di meno. Da mesi va a dormire molto presto, avendo l'Atm accollato la fatica dell'ultimo viaggio della sera a un bus. Da domani, si sveglierà anche più tardi: i primi tre viaggi (partenze dalla stazloncina di Sassi alle ore 6,6,40,7,40) saranno compiuti pure essi da un pulmino. Perché questa nuova limitazione all'arrampicarsi e al discendere per il verde della collina del quasi centenario trenino? Si tratta solo di una decisione dettata da considerazioni economiche e da un criterio di funzionalità del servizio pili rispondente ai tempi oppure è un'ulteriore iniziativa per accelerare il definitivo pensionamento della «dentiera»? Le risposte di un funzionario dell'azienda tranviaria e del presidente del comitato di quartiere Madonna del Pilone inducono a pensare che il futuro della dentiera non sia in discussione. Tra il personale del trenino e tra quanti se ne servono con una certa regolarità, invece, le preoccupazioni sono parecchie. C'è chi parla di «manovra politica dal sapore elettorale», chi di «piano progressivo per smantellare una delle poche cose belle e caratteristiche che sono rimaste in città». Spiega il funzionario delle tranvie: «La scelta di sostituire ver le prime corse mat- tutine la "dentiera" con il bus è una scelta razionale. Innanzitutto il servizio costerà molto di meno e sarà molto più veloce e confortevole. Il trenino impiega circa 19 minuti per compiere i 3132 metri che dividono Superga dalla stazione di piazza Gustavo Modena a Sassi. Col pullman ci vorrà la metà. Sarà usato uno dei pulmini die facevano la spola in via Garibaldi: un mezzo maneggevole, che non creerà ostacoli al traffico negli stretti tornanti della strada per Superga». Aggiunge Cesare Roluti, presidente socialista del Consiglio di circoscrizione Madonna del Pilone: «La "dentiera" già adesso funziona quasi unicamente come attrattiva turistica: i passeggeri regolari si contano sulle dita delle mani, le corse del mattino raccolgono si e no sette, otto persone alla volta. La popolazione di Superga già mesi fa aveva chiesto che d'inverno il servizio nelle ore di punta venisse svolto da autobus». Roluti nega che ci sia un piano per liquidare definitivamente la «dentiera» : «Il trenino deve trasformarsi da mezzo di traspòrto pubblico in un'attrattiva turistica. Impensabile il pensionamento, però, della "dentiera": credo si opporrebbero tutti i torinesi». Tra il personale del trenino comunque, ci sono molti timori e ben poca fiducia nell'operato dell'Atm. «Leva una corsa oggi e una corsa domani, tra breve riusciranno a mandare in malora questo servizio che dura da quasi un secolo. E'assurdo pretendere il pullman: d'inverno, con la neve, come farà a salire e scendere in fretta? Inoltre, col caos che impera sulla strada, che senso ha ricorrere all'autobus: aumenteranno confusione ed inquinamento». Qualcuno la mette anche sul piano della sicurezza del posto di lavoro. «Prima limitano il servizio, poi se la prenderanno con >noi, diranno che siamo in troppi. Andranno in fumo prospettive di carriera, alcuni ritenteranno trasferimenti indesiderati e immeritati». A Superga il commento è quasi unanime: «Mettano pure il pullman per il mattino presto e la sera: guai però se ci leveranno la vecchia, cara "dentiera". Faremmo la rivoluzione». Un anziano inclina al pessimismo: «E' tutto molto triste. Ricordo che con gli stessi metodi "soffici", cioè con la progressiva diminuzione delle corse, fu soppressa la funicolare del Monte dei Cappuccini. Allora i ■ responsabili della città dissero che si trattava solo di un'interruzione momentanea. \Però la funicolare chi l'ha mai più vista?». c. giac.

Persone citate: Cesare Roluti, Roluti