Mosca olimpica «epura» indisciplinati e dissidenti

Mosca olimpica «epura» indisciplinati e dissidenti Per fare della città la «capitale dei migliori» Mosca olimpica «epura» indisciplinati e dissidenti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — «Per le Olimpiadi, Mosca deve diventare la "capitale dei migliori"», replica imperturbabile l'agente del Gai, la polizia stradale sovietica, all'automobilista che protesta contro il suo eccessivo rigore. Ormai tutti sanno che dall'alto è giunto l'ordine di eliminare dalla circolazione qualche decina di migliaia di vetture private entro fine mese, e i più prudenti preferiscono andarsi a stipare nella metropolitana. La «capitale dei migliori», ha detto l'agente del Gai: una perfetta definizione per la vetrina che le autorità stanno allestendo a uso e consumo dei turisti olimpici. Non vengono sgombrate soltanto le strade, che per un circuito d'un centinaio di chilometri saranno riservate esclusivamente al traffico dei Giochi; un'operazione analoga ha investito gli abitanti. Gli otto milioni e mezzo di moscoviti sono stati setacciati con cura e suddivisi in categorie. Quelli sprovvisti di propìskdv,ì\ certificato di residenza, hanno annusato l'aria e se ne sono andati di propria iniziativa, non è tempo di clandestini. Agli altri ha pensato la milizia. I dissidenti hanno anticipato tutti le loro vacanze, per prudenza. Poi via i piccoli trafficanti di valuta e oggetti antichi, le «donnine» della notte, i vagabondi. Gli habitués della bottiglia, che alle suggestioni del mito stakanovista preferiscono quelle di Bacco, sono stati ammoniti tutti. Numerose famiglie sono andate d'improvviso a raggiungere Andreij Sacharov a Gorkij; le imprese di Mosca per le quali lavoravano hanno deciso di non averne più bisogno. In cambio, hanno assicurato loro nuovo impiego e nuove abitazioni presso la fabbrica automobilistica della cittadina tra l'Oka e la Volga. Ma per i molti che partono ce ne sono ancora di più che arrivano. Gli allievi dei collegi militari che vengono a dar man forte alla milizia, i giovani del Komsomol che presteranno servizio nelle varie manifestazioni olimpiche e, tra qualche settimana, gli udarnik, i lavoratori modello che per premio potranno godersi una vacanza nella «capitale dei migliori» assistendo a qualche spettacolo sportivo. Difficile anticipare Se da questa partita doppia risulteranno in maggior numero i premiati o i puniti, gli scontenti o i soddisfatti. Certo il trambusto di questo va e vieni, e soprattutto il veleno del boicottaggio, rendono nervosa la vigilia olimpica. A questo clima sembra che non riescano a sottrarsi nep- pure i dirigenti sovietici. Ne ha dato un esempio il sindaco di Mosca, Vladimir Promislov, l'altro giorno. Ha convocato i giornalisti stranieri per una conferenza stampa che è terminata in una confusione di cifre. Gli hanno domandato quanti turisti stranieri erano attesi per i Giochi. Ha risposto: «Centomila». «Pochissimi», è stata l'osservazione di chi ricordava che i pronostici parlavano di 360 mila. Promislov, già irritato, ha risposto che meno sarebbero stati e meglio sarebbero stati trattati. l.z.

Persone citate: Andreij Sacharov, Gorkij, Vladimir Promislov

Luoghi citati: Mosca