«Questa Uil non ci piace affatto» Ma per ora non ci sarà scissione di Gian Carlo Fossi

«Questa Uil non ci piace affatto» Ma per ora non ci sarà scissione Politici e sindacalisti psdi smentiscono rotture «Questa Uil non ci piace affatto» Ma per ora non ci sarà scissione ROMA — Non c'è pericolo di scissione nella Uil, come vorrebbero non pochi dirigenti socialdemocratici al duplice livello politico e sindacale, ma c'è aria di «forte burrasca». Esponenti del psdi e della Uil smentiscono le voci sempre più insistenti riguardanti una possibile scissione promossa da Pietro Longo, segretario del partito socialdemocratico, e la creazione di una quarta forza sindacale con l'adesione dei socialdemocratici della Uil, dei sindacati autonomi e dei transfughi della Cisnal. Nello stesso tempo, però, confermano l'esistenza di «laceranti contrasti» tra il psdi e la componente socialdemocratica della Uil, nonché tra buona parte della stessa componente e le altre due correnti, socialista e repubblicana, sia al centro come nelle camere sindacali e nelle federazioni di categoria. Lino Ravecca, responsabile dell'ufficio sindacale e problemi del lavoro del psdi, afferma che «non sussiste, allo stato delle cose, il disegno di una scissione., ed esclude, comunque, che «se ne sia discusso il 16 maggio nella riunione della componente socialdemocratica della Vii... Ravecca aggiunge subito: «Dobbiamo, tuttavia, dire con estrema chiarezza che questa Uil non ci piace. Non possiamo condividere le discontinuità e le posizioni contraddittorie emerse su importanti problemi die attengono alla situazione economica e sociale del nostro Paese, ma anclie in ternazionale... E' necessario, a suo avviso, sostenere forme nuove di partecipazione democratica e di controllo da parte dei lavoratori delle scelte dei vertici sindacali. «Sarebbe opportuno — conclude Ravecca — dare attuazione all'articolo 21 dello Statuto dei lavoratori per quanto si riferisce all'istituzione di referendum aziendali in materia di lavoro, per una più ordinata dialettica all'interno del sindacato». Nella Uil una precisazione ufficiale è stata fatta dal segretario confederale Domenico Buttinelli, che guida da alcuni mesi la componente socialdemocratica dell'organizzazione. «Smentisco nel modo più assoluto — ha dichiarato Buttinelli — che si sia mai parlato o ipotizzato una cosa di questo genere. A questo fine mi sembra opportuno rilevare come lo stesso recente congresso del psdi abbia per la prima volta affermato che la Uil è il sindacato di riferimento. Non escludo die ci possano essere delle strumentalizzazioni, che noi condanniamo perché danneggiamo il movimento sindacale confederale». Negli ambienti della Uil si ammette, peraltro, ufficiosamente l'esistenza di una «particolare vivacità preelettorale.., di una «dialettica interna molto dura.., di «situazione conflittuale., soprattutto per quanto riguarda la politica di rinnovamento della Uil alla vigilia del congresso confederale, di «forti contrasti con il psdi... «Avremmo potuto, ad esempio — ci dice un autorevole esponente della confederazione — proclamare uno sciopero generale, come il psdi avrebbe voluto, all'indomani dell'incontro con il governo a Palazzo Chigi per l'aumento degli assegni familiari? Avremmo potuto accogliere le richieste pressanti dei socialdemocratici per atteggiamen- ti drastici nei confronti dell'esecutivo, solo perché attualmente il psdi non fa parte della compagine ministeriale? Certamente.no». Il psdi preme sulla componente socialdemocratica della Uil e questa cerca di trasferire la spinta alle correnti socialista e repubblicana pur rendendosi conto dei limiti posti da un lato dalla situazione economica generale, dall'altro dalla tollerabilità del movimento dei lavoratori: ne nascono, ogni giorno, nuovi motivi di tensione che rendono estremamente difficili i rapporti interni. Anche perché i motivi nuovi si aggiungono alle vecchie ragioni di dissenso e di contestazione della «linea egemone dei socialisti», a fasi alterne sostenute dalla componente socialdemocratica o da quella repubblicana, anche con atti clamorosi più volte registrati. Ed ancora, nell'atmosfera incandescente della Uil, si scaricano i riflessi delle accese polemiche in campo politico tra i partiti della maggioranza e i partiti dell'opposizione, tra cui lo stesso partito socialdemocratico. Se la scissione è forse un sogno di un gruppo non esiguo di velleitari, il prolungarsi di aspri contrasti e di manovre di potere può pregiudicare il ruolo della componente socialdemocratica (come dimostra la defezione nel settore della scuola) e, in linea più generale, il cammino dell'intera organizzazione. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Domenico Buttinelli, Lino Ravecca, Pietro Longo, Ravecca

Luoghi citati: Roma