Andreotti e Caprara testi per Malizia il 27 giugno
Andreotti e Caprara testi per Malizia il 27 giugno Il generale è accusato di falsa testimonianza Andreotti e Caprara testi per Malizia il 27 giugno POTENZA — Si è conclusa ieri, con l'interrogatorio dell'ex capo della segreteria dell'ex presidente del Consiglio Mariano Rumor dott. Terse Ulissi, e dell'attuale dirigente dell'ufficio Affari generali e personale di Palazzo Cingi dott. Giacomo Biggio, un'altra fase del processo contro il generale Saverio Malizia. La Corte d'assise di Potenza lo giudica per il reato di falsa testimonianza elle gli fu contestato nel novembre del '77 a Catanzaro, durante il processo per la strage di piazza Fontana. Il giudizio ora è slittalo al 26 giugno prossimo per l'interrogatorio di Giulio Andreotti e del giornalista Massimo Caprara, i quali probabilmente saranno anche messi a confronto. Non ci sarà invece quel giorno la già preannunciata deposizione di Rumor: egli infatti ha chiesto alla Corte di spostare il suo interrogatorio a una data successiva al 27 giugno perché 6 impegnato con il Parlamento europeo. Inoltre, l'assenza dei generali Vito Miceli, che la .Corte ha richiamato a testi¬ moniare, e di Gian Adelio Maletti che si trova in Sud Africa, ha sconvolto completamente il calendario delle udienze e perciò il processo si potrà concludere solamente a luglio. Le dichiarazioni dei testi- IIHIIIMIIIIMIIIIIIIIIIIIUIIIIMIMIIHUIIIMIIIIIlll moni uditi ieri non hanno aggiunto nulla di nuovo al fascicolo processuale. Ulissi non ha mai visto né conosciuto Saverio Malizia. Ha detto di essere stato a capo della segreteria di Rumor quando il 7 luglio '73 avvenne il cambio di governo e Rumor subentrò ad Andreotti. Ulissi non conosce alcun particolare della questione Giannett.ini e neppure gli risulta che Malizia sia andato a conferire con Rumor in quei giorni; se il generale fosse andato dal presidente del Consiglio egli l'avrebbe certamente saputo. Di Malizia ha sentito parlare soltanto in occasione del processo di Catanzaro. Come è accaduto in ogni precedente udienza, il pubblico ministero Livigni ha tempestato di domande e di contestazioni il testimone per sapere se nel periodo in questione l'allora ministro della Difesa Tanassi, magari accompagnato da qualche collaboratore, si sia recato a conferire con il presidente del Consiglio. Ulissi ha detto di non poter dare risposte precise. C'era un continuo via vai di ministri perché si stavano approntando le strutture del nuovo governo. Probabilmente Tanassi andò da Rumor: Ma io —ha detto il testimone — non posso saperlo perché non stavo in anticamera». Il dott. Giacomo Biggio nei giorni scorsi ha rilasciato a Malizia un attestato dal quale risulta che il consulente giuridico del ministero della Difesa non andò mai tra il 30 giugno '73 e il 12 luglio successivo, alla presidenza del Consiglio. Ieri è dovuto venire a Potenza per confermare la fondatezza del documento e lo ha fatto portando con sé cinque' grossi contenitori nei quali sono conservati divisi per anni e per mesi, gli originali dei fogli giornalieri sui quali sono registrati i nomi di tutte le persone che ebbero accesso alla presidenza del Consiglio dal '69 al '73. Ha confermato che in nessuno di questi documenti risulta che Malizia sia andato alla presidenza del Consiglio. Nonostante la mole dei documenti, che la Corte esaminerà nei prossimi giorni, il testimone ha dovuto rispondere a numerose domande. Tra l'altro ha detto che attualmente chiunque entra a Palazzo Chigi viene identificato munito di un tesserino plastificato con sopra scritto «visitatore», tesserino che restituisce quando se ne va. Soltanto con questo documento può accedere agli uffici.
Luoghi citati: Catanzaro, Potenza, Sud Africa
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