«Egitto minacciata da Etiopia e Libia»

«Egitto minacciata da Etiopia e Libia» Il nuovo Capo di S.M. del Cairo «Egitto minacciata da Etiopia e Libia» IL CAIRO — L'Egitto è minacciato direttamente «dal pericolo comunista da due lati: a Occidente lungo la frontiera con la Libia e dall'Etiopia a Sud»: lo ha affermato il nuovo capo di Stato Maggiore dell'esercito egiziano, generale Abu Ghazala in un'intervista pubblicata ieri dal quotidiano cairota AlAhram. Dopo aver sottolineato la forte presenza sovietica in Afghanistan, e nello Yemen del Sud e in altri Paesi africani, il generale si è soffermato in particolare sulla situazione in Libia e in Etiopia. «L'Unione Sovietica —ha affermato fra l'altro Abu Ghazala parlando della Libia — sta elaborando una strategia per conto di Gheddafi»; in questa strategia rientra la costruzione di una imponente linea di fortificazioni alla frontiera con l'Egitto («simile alla Maginot francese») apparentemente con scopi difensivi ma in sostanza intesa a favorire un'offensiva militare libica contro l'Egitto, ha aggiunto l'alto ufficiale. Il generale Abu Ghazala ha poi affermato che le forze armate libiche dispongono attualmente di 2700 carri armati a fronte di 600 soldati addestrati al loro impiego. L'aviazione libica dispone di 400 velivoli del tipo «Mig 21,23 e 25» mentre i piloti addestrati sarebbero dell'ordine di un cen tinaie gli aerei sarebbero per lo più pilotati da «mercenari die non possono operare al di là del territorio libico». Il capo di Stato Maggiore dell'esercito egiziano ha d'ai tra parte accusato i sovietici «di spingere gli etiopi contro l'Egitto puntando sui contrasti dello sfruttamento delle acque del Nilo». A questo proposito il generale Abu Ghazala ha riaffermato che per l'Egitto il Nilo è fonte di vita e che qualsiasi tentativo di ingerenza nella materia «verrà da noi contrastato prontamente e con tutta la nostra forza». Recentemente l'Etiopia ha accusato l'Egitto di fare cattivo uso della sua quota di acque del Nilo destinandone una parte alle terre del Sinai ove anche Israele ne può trarre beneficio. L'Egitto ha respinto le accuse affermando di aver utilizzato l'acqua (mediante condotte che passano sotto il Canale di Suez) per l'irrigazione di terre esclusivamente situate nel Sinai controllato dall'Egitto.

Persone citate: Abu Ghazala, Gheddafi