I delegati italiani sollevano il problema degli ostaggi Usa

I delegati italiani sollevano il problema degli ostaggi Usa Alla conclusione della conferenza di Teheran I delegati italiani sollevano il problema degli ostaggi Usa NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEHERAN — Si avvia aUa conclusione dopo 4 giorni, la Conferenza internazionale sulle ingerenze americane in Iran. A tarda sera i circa 200 delegati di 54 Paesi che hanno partecipato al convegno discutevano ancora la rlsolùzlo,ne'finale, affidata ad una commissione della quale fa parte anche un rappresentante dell'Italia, Vincenzo Berteletti, della Uil. Nel pomeriggio, prima della riunione per definire il documento finale, le delegazioni hanno visitato la città di Isfahan, dove hanno assistito ad una cerimonia commemorativa delle sommosse avvenute il 5 giugno 1963, durante le quali 15 mila persone furono uccise, e che portarono all'esilio delì'ayatollah Khomeini. Il comunicato, secondo indiscrezioni, consisterebbe in un elenco delle posizioni assunte dalle varie delegazioni. Sono stati proprio i membri della delegazione italiana, Berteletti e Mario Capanna, a sollevare il problema degli ostaggi americani, che nelle intenzioni degli organizzatori iraniani "della- Conferenza avrebbe dovuto essere escluso dalla discussione sui «criininf»dègÌÌ'Usa. Rientrando a .Roma, l'onorevole Ingrao (pei) ha dichiarato che la Conferenza «ha rappresentato una solidarietà molto vasta alla rivoluzione iraniana, in particolare con la paesenza dei Paesi europei. Anche la delegazione americana era molto nutrita. La discussione è stata assai ampia e libera; il dibattito non sì è limitato esclusivamente all'ingerenza americana, ma si sono toccati molti punti, tra cui la situazione del Terzo Mondo e, al riguardo, la necessità di una politica nuova». Ingrao ha aggiunto che «molte delegazioni, tra cui la nostra. Iianno posto il problema della liberazione degli ostaggi americani, mettendo in risalto il grande valore che avrebbe tale mossa per una più vasta solidarietà verso VIfanv] La delegazione italiana' era stata ricevuta mercoledì dal .presidente della Repubblica Bani Sadr e dall'imam Khomeini. In un discorso alla radio nell'anniversario della rivolta del 1963, l'ayatollah Khomeini ha definito Carter un «criminale comune», che dovrebbe essere processato da un tribunale ordinario. Riferendosi alle sanzioni contro Teheran decise dagli Usa e dalla Cee. Viviani ha detto: «Ci minacciate il boicottaggio economico, ma la nostra religione ci insegna la nobiltà del digiuno; avanzate ipotesi di azioni militari ma siamo un popolo che crede fermamente nel martirio». est.

Persone citate: Bani Sadr, Berteletti, Ingrao, Khomeini, Mario Capanna, Vincenzo Berteletti, Viviani

Luoghi citati: Iran, Italia, Roma, Teheran, Usa