Lamento di due candidati che vivevano di illusioni

Lamento di due candidati che vivevano di illusioni Lamento di due candidati che vivevano di illusioni Le lettere di due candidati, l'uno democristiano per il consiglio comunale, l'altro comunista per il proprio quartiere, gettano un po' di luce sulle amarezze e le disillusioni che costellano la campagna elettorale. Parlano di sacrifici personali, di denaro speso e di tempo, di fatica ricambiata da sbeffeggi e polemiche, di prevaricazioni consumate in silenzio e subite senza possibilità alcuna di difesa. Scrive Benedetto Bellucci, numero 16 nella lista de per il municipio: «Sono un tecnico specializzato in informatica, ho accettato con entusiasmo la proposta della democrazia cristiana di candidarmi ed ho intrapreso, al di fuori di qualsiasi corrente, e senza aver alle spalle nessuna esperienza politica, la mia campagna elettorale aiutato da amieie colleghi'. Benedetto Bellucci ha stampato manifesti, ha cominciato ad affiggerli negli appositi spazi con le proprie mani. «Tra sabato e domenica scorsi ho attaccato sui tabelloni un migliaio di posterà, nel lavoro ho avuto il conforto di amici». Tanta fatica per nulla o quasi. «Infatti — continua la lettera — al lunedi i manifesti erano tutti strappati o coperti: e questo dopo che tutti i partiti ave¬ vano urlato allo scandalo per il poco rispetto e l'etica usata nell'occupazione degli spazi propagandistici'. Bellucci conclude con una confessione e un proposito di vendetta: «Tutto ciò mi ha tolto molte illusioni e mi ha convinto a continuare la campagna elettorale, ricorrendo agli stessi sistemi e allo stesso malcostume degli altri candidati'. Sconfortato pure lo scritto del comunista prof. Claudio Morterra, presidente del Consiglio di circoscrizione Clt-Turin. «Per l'ennesima volta la notte scorsa i manifesti del quartiere sono stati coperti da quelli dei partiti: l'abuso, in quest'occasione, è stato compiuto dalla de. Dato che erano ancora freschi di colla mi sono limitato a toglierli, un automobilista di passaggio mi ha rimproverato accusandomi di "impedire la libera espressione di un partito democratico'. Dopo aver ricordato che le iniziative del Consiglio di circoscrizione sono unitarie e non personali e che ogni manifesto costa al Comune 872 lire. Claudio Morterra termina con un'accusa ai colleghi del consiglio. -1 manifesti me li devo attaccare da solo: tutti sono disponibili a "deliberare", ma nessuno è poi disposto ad eseguire».

Persone citate: Bellucci, Benedetto Bellucci, Claudio Morterra