Riecco il signore della piazza

Riecco il signore della piazza Il duca Emanuele Filiberto ha ripreso possesso del suo piedestallo Riecco il signore della piazza Centinaia di persone hanno accolto, ieri mattina,tra gli applausi, il ritorno del cavai ' brons dopo 190 giorni di «maquillage» » L'operazione restauro è costata 45 milior Come ogni nobile che si rispetti, il duca Emanuele Filiberto detto « Testa di ferro» fa il suo ingresso in salotto senza pifferi e tamburi in modo schivo, riservato, molto piemontese. Attende accanto al piedistallo, in un sole cocente ritto sul fido cavai 'd brons e non dà segni di nervosismo o d'impazienza: sotto l'elmo e la pesante armatura potrebbe apparire sudato, vinto forse dall'emozione ma è soltanto luccicare di paraffina e di bronzo tirato a specchio. Quando una gru lo solleva per riporlo delicatamente lassù, a doiniiìare piazza San Carlo accoglie impassibile l'applauso di centinaia di persone. Sono le 11,15 del mattino del quattro giugno, anno del Signore 1980, e nel tardivo esplodere di una primavera in vesti estive il salotto di Torino riacquista il suo più bel soprammobile. Per l'atteso ritorno del guerriero, avvenuto ieri come da programma, la cronaca finisce qui, tanto semplice è stata l'azione tecnica quanto sudata e angosciosa era apparsa, nel novembre '79, la rimozione. Ne sono usciti premiati gli spettatori (pensionati, passanti curiosi e bambini, stupefatti e attenti ad un meccano fuori misura), ed i vigili urbani, impegnati a regolare il traffico oltre le transenne. Alla fine, il battimani e giunto spontaneo, scrosciante e quasi liberatorio. Nessuno osava dirlo forse per non apparire eccessivamente tradizionalista o nostalgico, ma quella piazza senza il duca stava proprio male! Nel pomeriggio come suggello a una fatica impegnativa, ecco la preannunciata conferenza stampa dell'assessoreVindigni e dei suoi collaboratori. L'assessore, «padrino» di questa iniziativa, definisce l'esperienza «entusiasmante, e stimolante», aggiungendo: «E'un'eredità impegnativa per la prossima amministrazione anche per la nuova aspettativa maturata nei cittadini, che chiedono la tutela del patrimonio artistico di Torino. Non è stalo, il restauro del cavai 'd brons un fatto isolato, ricorda ancora Vindigni, ma non nacque nemmeno da una lavoro «a tappeto»; l'occasione, estemporanea fu creata infatti da un'offerta della ditta Craviolatti per il restauro gratuito delle parti lapidee. Da quella proposta si è arrivali ad un intervento completo che, in 190 giorni di lavoro, è costato al Comune 39.800.000 lire, oltre a 5.572.000 per Iva. Ma do¬ po questa esperienza, secondo l'assessore, bisognerà procedere con più metodo: sia attraverso l'istituzione di un apposito servizio all'interno dell'Ufficio tecnico, sia attraverso lo stanziamento di fondi (come i 300 milior ni destinati, per la prima volta ai monumenti nel bilancio '80).. Il monumento equestre del Marochetti insomma, non era il [ più degradato dei beni storici di Torino, ma soltanto quello dimaggior valore simbolico, e là > sua esperienza potrà costituire : valido stimolo per il futuro. i E proprio a sottolineare l'e:,, sempio del lavoro d'equipe noij potevano mancare le citazioni di clii al restauro, in un modo'6 nell'altro, ha contribuito. Dalia ditta Craviolatti per l'intervento di restauro vero e proprio al maestro bronzista Angelo Novo. | che ha realizzato le parti mancanti; dalle aziende di trasporto Peyrani e Zust Ambrosetti, agl'azienda per saldature Castólin che hanno offerto gratuitamente le proprie prestazioni, alla Spanset Italia, fornitrice di * nastri e cinghie in poliestere per, il sollevamento della statua. E accanto a queste società, i funzionari: gli ingegneri Sibilla Bellia e Brizlo dell'Ufficio tecni^ co comunale assieme all'architetto Cerri e al dottor Romandi delle Soprintendenze ai beni ambientali, culturali, artistici :e storici della Regione, che hanno, effettuato il controllo sul re*,,, stauro delle parti lapidee e." bronzee con l'aiuto degli assi-'' stenti Di Macco. Di Cavio e Pittarello. Infine il prof. Leoni, di'' Novara, per gli esami metallografici sulle parti in bronzo, e iri ricercatori del Cerimet pei:" quelli sulle parti in ferro. Concludendo, tutti i partica- b lari del restauro sono stati registrati e archiviati, per risparmiare nuove fatiche ai posteri, ma si raccomaiMa fin d'ora uff minimo di manutenzione: non costosi maquillages per carità.' ma almeno un bagnetto annua" le, con acqua e sapone, al duca e al destriero farebbero di certo, un gran bene. Roberto Kcalc, Il momento magico dell'incoiliro Ira duca in arcione e piedistallo: tutto è andato benissimo

Luoghi citati: Novara, Torino