Catturato nappista evaso dice: «Ho girato l'Italia»

Catturato nappista evaso dice: «Ho girato l'Italia» Fuggito da Cuneo, era in una villa presso Alessandria Catturato nappista evaso dice: «Ho girato l'Italia» Aveva tre milioni: una banconota è del riscatto d'un rapito a Venezia - Avrebbe protetto la latitanza d'un evaso (con Vallanzasca e altri) da San Vittore - Non esclusi collegamenti col terrorismo DAL NÒSTRO CORRISPONDENTE ALESSANDRIA — Tutti i dubbi sono caduti: il giovane arrestato in una villetta alla periferia di Spinetta Marengo, sobborgo di Alessandria, di proprietà del muratore ventinovenne Giuseppe Galiano, pure finito in carcere, è Walter Senatore, nato 25 anni fa a Vietri sul Mare (Salerno) ed evaso dall'ospedale S. Croce di Cuneo (assieme a Claudio Basanisi, subito bloccato), dove si era fatto trasferire dal supercarcere cuneese. La fuga del giovane, ritenuto un nappista, risale al 2 maggio scorso, pochi giorni dopo la clamorosa evasione di Alunni, Vallanzasca e altri detenuti da S. Vittore: gli inquirenti ritengono esista un legame tra 1 due episodi. Senatore ha confessato al procuratore della Repubblica Parola di aver incontrato il nappista Alfeo Zanetti, uno degli evasi dal carcere milanese, e di avergli consegnato falsi documenti intestati a Ciro Cimino. Lo stesso nome era su carta di identità e patente in possesso del Senatore quando gli agenti, guidati dal commissario capo Feola, l'hanno bloccato nella villa di Spinetta. I documenti, con altri in bianco, erano stati rubati tempo fa in un Comune del Bresciano e dagli uffici della motorizzazione di S. Giorgio a Cremano (Napoli). A Ciro Cimino era pure intestata la «Lancia Beta» parcheggiata poco distante dalla villetta. Al termine dell'interrogatorio, Walter Senatore si è definito «apolitico»; è ritenuto, però, un nappista: così lo definiscono alle questure di Salerno e di Cuneo. Nei suoi confronti c'è un ordine di cattura della Procura di Brindisi per associazione sovversiva e partecipazione a banda armata. Nel supercarcere di Cuneo era stato inviato recentemente, dopo la condanna per rapina (quindici anni di reclusione) inflittagli dal tribunale di Salerno, dove abita ancora la madre. Per il momento il procuratore Parola nell'ordine di cattura gli contesta ricettazione dei documenti rubati, evasione, falso, favoreggiamento nei confronti dello Zanetti. «L'avevo conosciuto a Milano, nel 79 — dice Senatore parlando dell'evaso di San Vittore — e dopo la nostra fuga ci siamo incontrati alcune volte; gli avevo dato i documenti intestati al Cimino e, quando mi avete arrestato, non ho subito confessato chi ero in realtà per non compromettere lo Zanetti». Dice di aver girato, dopo la fuga da Cuneo (segate le sbarre della stanza dell'ospedale era incappato in un posto di blocco dei carabinieri che cercavano Lattanzio, altro evaso da San Vittore, ma era riuscito a fuggire), per mezza Italia. «A Spinetta sono arrivato a piedi (però nelle vicinanze della villetta è stata trovata la «Beta» intestata al Cimino, ndr) — racconta Senatore —, avevo conosciuto Galiano tempo fa, per questo Ito pensato di chiedergli ospitalità». Quando gli agenti hanno circondato la casa, convinti della presenza dell'evaso, il muratore proprietario della villetta era fuori (è stato bloccato poco dopo mentre rientrava con la sua auto) e il Senatore ha lanciato contro i poliziotti tre cani mastini, senza comunque riuscire a fuggire. Galiano è finito a sua volta in carcere, accusato di favoreggiamento. E' poco conosciuto, si cerca di scoprire più particolari sul suo conto. Cosi come si controllano i movimenti del Senatore nella zona. L'evaso al momento dell'arresto aveva banconote da 50 e 100 mila lire per oltre 3 milioni, una da 50 mila proviene dal riscatto per il rapimento del veneziano Diego Rossi. Nel cimitero di Montecastello (Alessandria), in una tomba di famiglia, gli agenti della Digos il 12 maggio avevano trovato alcune armi che ritengono appartenere a gruppi eversivi. Franco Marchialo Walter Senatore