Ci saranno meno zone d'ombra nei bilanci delle Assicurazioni

Ci saranno meno zone d'ombra nei bilanci delle Assicurazioni Dopo cinquant'anni in vigore le nuove norme Ci saranno meno zone d'ombra nei bilanci delle Assicurazioni TORINO — Quello del 197!) è il primo esercizio in cui le Compagnie di assicurazione si trovano davanti, dopo oltre cinquant'anni, un modello di bilancio nuovo. Sono infatti stati preparati dal ministero dell'Industria e Commercio gli stampati cui le compagnie si devono attenere nel redigere il conto dei profitti e delle perdite così come stabilito dal decreto presidenziale del 14 dicembre 197S (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 dello stesso mese e anno). La norma attua le disposizioni di un altro decreto, quello del 31 marzo 1975, in cui si precisa che i modelli di bilancio per le Società di assicurazione quotate in Borsa, nella parte relativa al conto dei profitti e delle perdite, debbono essere stabiliti con le modalità è le forme previste dal testo unico delle leggi sull'esercizio delle assicurazioni La diversa funzione cui so7io destinati i modelli — come, ita spiegato l'esperto del settore tributario e societario della Toro Assicurazioni, Roberto Guarena — è evidenziata dalla loro stessa denominazione, oltre che dagli articoli del decreto. Gli otto modelli (in realtà sono 10 poiché al numero 4 e al numero 8 seguono rispettivamente un 4 bis e 8 bis) che costituiscono iì bilancio delle imprese che esercitano le assicurazioni sono ripartiti fra quelli riguardanti le. gestioni «vita» e le gestioni «danni»; inoltre, nell'articolo 1 del decreto, e precisato quali sono gli allegati ai modelli che fanno parte integrante del bilancio. L'articolo 2 elenca invece i moduli (sono 23) che le imprese devono compilare per consentire al ministero dell'Industria di svolgere il suo compito di controllo sitile assicurazioni. Per quanto riguarda gli allegati ai modelli (dall'I al 5 per la gestione, del ramo« vi la» e. dal 6 al 10 per quella del ramo «danni») si può dire che la loro funzione principale è di mettere in evidenza la ripartizione, delle voci che riguardano lo stato patrimoniale ed il con to dei profitti e delle perdite nei rapporti fra la società controllante e le controllate e collegate; gli allegati fanno inoltre notare, per quanto riguarda i titoli in portafoglio, i raffronti tra valori di carico e di borsa alla chiusura dell'esercizio. In particolare gli al¬ legati 5 e 10 danno modo di rilevare il costo del lavoro subordinato e. autonomo con la loro suddivisione, nelle varie, componenti della gestione. In sintesi grazie ai nuovi modelli e possibile, analizzare dettagliatamente ogni voce dello stato patrimoniale e del conio profitti-perdite, mettere in evidenza i saldi tecnici per ogni tipo di lavoro in ognuno dei rami del portafoglio italiano ed evidenziare anche le componenti ordinarie e straordinarie della gestione. Un controllo cosi minuzioso, la cui esigenza era da tempo sentita, métterà probàbilmente fuori causa le compagnie che non potranno far fronte a una. così dettagliata dichiarazione di bilancio. Vanni Cornerò

Persone citate: Roberto Guarena, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Torino