Svelati i retroscena dell'invasione russa di Renato Proni
Svelati i retroscena dell'invasione russa Kabul: indiscrezioni da fonti americane Svelati i retroscena dell'invasione russa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — A r»età dicembre del 1979, il segretario di Stato americano Cyrus Vance e il ministro degli Esteri inglese lord Carrington convocarono gli ambasciatori sovietici a Washington e a Londra. Argomento della conversazione: i piani dell'invasione russa dell'Afghanistan che i servizi di sicurezza occidentali ritenevano certa dall'agosto precedente. Questi retroscena, sinora ignoti, ci aiutano a capire i motivi della decisione russa, le ragioni della violenta reazione del presidente Carter e anche (a valutare l'attuale situazione militare a Kabul e la sua probabile evoluzione. Vance e lord Carrington dunque, protestarono vivacemente per i preparativi bellici sovietici: la creazione di un «quartier generale», l'invio di un primo battaglione aviotrasportato a Kabul, l'ammassarsi di tre divisioni russe (categoria 3, cioè di scarsa efficienza) lungo le frontiere. I diplomatici russi, secondo «fonti Nato», risposero che le misure di carattere militare dell'Armata Rossa «non riguardano i governi occidentali» e negarono con indignazione l'esistenza di un piano per l'invasione dell'Afghanistan. Questo prova che : 1) Washington e Londra sapevano che un attacco era imminente: 2) che forse non reagirono con sufficiente fermezza per sventare il pericolo e la successiva crisi internazionale; 3) che non ci fu collegamento tra la decisione della Nato, presa due giorni prima a Bruxelles, di impiantare gli euromissili, e quella del Cremlino di invadere Kabul. Nei giorni successivi, i preparativi sovietici divennero cosi evidenti che il 21 dicembre fu convocato a Bruxelles un Consiglio Atlantico, a livello degli ambasciatori presso la Nato. L'ambasciatore americano Bennett informò tutti i governi alleati che era imminente l'invasione dell'Afghanistan ma il resoconto della seduta restò segreto. Il 27 e il 28 dicembre avvenne l'invasione. L'invasione secondo le stesse «fonti Nato», era stata preparata sul posto dal maresciallo Pavlovsky, l'uomo che organizzò l'entrata in Cecoslovacchia delle truppe sovietiche nel '68. La Cia si allarmò proprio a seguito dell'arrivo dì Pavlovsky a Kabul nell'aprile del 1979, e fu «politicamente» certa, ma non militarmente, che si stava preparando una invasione quando il maresciallo prolungò il suo soggiorno sino alla metà di agosto. Pavlovsky presentò al Cremlino un piano che era la copia del «colpo di Praga» con simili giustificazioni ideologiche sulla «souranitó limitata» dei Paesi a regime marxista. Le «fonti Nato» ammettono che i motivi erano gli assassinii da parte degli afghani dei «consiglieri» militari sovietici il timore infondato, che Ami n fosse un agente della Cia, il fatto che il regime comunista fosse estremamente instabile e impopolare. I russi prevedevano, erroneamente, che la popolazione afghana, come quella di Praga, non avrebbe opposto molta resistenza e che le azioni di controguerriglia avrebbero potuto essere svolte dalle truppe regolari afghane. I conti non sono tornati: l'Occidente ha reagito con una certa durezza e gli afghani impegnano le truppe sovietiche sia pure con azioni limitate a imboscate e a piccoli colpi di mano. L'altro problema che non era stato previsto era che l'affinità etnica e religiosa di parte delle trup-' pe sovietiche con il popolo afghano avrebbe reso più difficile la pacificazione. Queste truppe sono state sostituite ma non prima che si siano verificati scontri Che succederà nei prossimi mesi? Le «fonti Nato» prevedono una grande offensiva sovietica sostenuta soprattutto dagli elicotteri Mi-24 contro gli insorti, che non hanno molte possibilità di resistenza senza i missili portatili terra-aria all'inizio dell'estate. L'America aiuterà con armi moderne gli insorti? Il dibattito a Washington continua su questo delicatissimo problema. Le fonti delle armi moderne a differenza di quelle dei fucili, sono rintracciabili e l'America teme le reazioni sovietiche. La Cia inoltre non è attualmente in grado di montare in quattro e quattr'otto una grossa operazione di rifornimento di armi agli insorti afghani. Renato Proni
Persone citate: Carrington, Cyrus Vance, Pavlovsky
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