Processo in Parlamento deciso dal pci Cossiga: Sono innocente, non mi dimetto

Processo in Parlamento deciso dal pci Cossiga: Sono innocente, non mi dimetto Improvviso vertice: de, psi e pri rinnovano la fiducia al presidente Processo in Parlamento deciso dal pci Cossiga: Sono innocente, non mi dimetto I comunisti raccoglieranno le firme necessarie (318) a portare il caso Donat-Cattin davanti alle Camere - L'iniziativa, dice un comunicato, «non è dettata da un preconcetto giudizio di colpevolezza» - Il presidente del Consiglio: «Respingo con fermezza non solo le accuse, ma ogni dubbio» - Craxi: «Ho una certa diffidenza verso i fabbricanti di processi» ROMA — Le ultime, dram-, matiche vicende politiche hanno subito ieri una svolta importante, forse decisiva: i leaders dei partiti della maggioranza hanno fatto quadrato in difesa di Cossiga e il presidente del Consiglio, confortato da tanta unanime solidarietà, ha deciso di non dimettersi, respingendo con fermezza ogni accusa, ogni dubbio e ipotesi di crisi politica. «Ho taciuto finora per doveroso rispetto verso la Commissione inquirente — ha dichiarato, a tarda sera, il presidente del Consiglio, rompendo un silenzio che, certamente, deve essergli molto pesato, sia sul piano politico, sia umano — oro è mio dovere e diritto, politico e personale, parlare. Respingo con fermezza e serenità non solo ogni accusa, ma anche ogni dubbio che io abbia in qualche modo violato norma alcuna per agevolare chicchessia, come la stessa Commissione ha accertato». «Credo che la mia asione di governo e l'impegno di tutta la mia vita politica per la difesa della legalità e dei valori democratici siano tali da rendere sicura testimoniama della correttezza del mio comportamento —ha proseguito Cossiga nella sua dichiarazione, che anticipa la linea che egli terrà qualora venisse chiamato a rispondere dell'accusa di favoreggiamento davanti alle Camere —. Vedo con dolore che per alcuni così non è; ciò non mi fa però deflettere né dalla mia posizione né dalle mie convinzioni. Come ho sempre affermato, la lotta contro il terrorismo richiede una grande solidarietà e vedo con profonda preoccupazione come questa si stia spezzando. Continuerò, pur nell'amarezza di questa vicenda, a svolgere il mio compito di cittadino e di politico, per il dovere che tutti abbiamo verso le istituzioni e in particolare verso coloro die sono impegnati nella lotta contro il terrorismo e la violenza». Parole chiare, che non hanno bisogno di commenti: il presidente afferma d'aver fatto sempre e sino in fondo il suo dovere. Non ci sarà, dunque, crisi politica prima delle elezioni, come hanno chiesto i socialdemocratici. Neppure dopo, stando almeno a quello che ha detto Craxi ieri in tv. 1-g. (Continua a pagina 2 in ottava colonna)

Persone citate: Cossiga, Craxi, Donat-cattin

Luoghi citati: Roma