Il boomerang dell'apartheid di Mario Ciriello

Il boomerang dell'apartheid OSSL^VATORIO Il boomerang dell'apartheid E' opinione pressoché generale che il premier sudafricano Pieter Willem Botha sia meno coriaceo e dogmatico dei suoi predecessori, che sia consapevole della necessità e dell'urgenza di scrivere pagine nuove nella storia della nazione. Ma vi riuscirà? E' improbabile, e i drammatici fatti di questi giorni sembrano esserne la prova. Trentanni di politiche ottuse e la supremazia di un partito, il National Party, deciso a difendere i privilegi dei bianchi in generale e degli afhkaner in particolare, impediscono a Botha di disperdere le bufere che s'addensano sul Sud Africa. La nuova convulsione che scuote da alcune settimane questo Paese rivela il totale isolamento dei nazionalisti. Questa volta, la protesta non è diretta dalle grandi masse negre, bensì dai 2 milioni 700 mila coloured. una minoranza portata all'esasperazione dalla gelida burocrazia dell'apartheid. I coloured sono uno straordinario cocktail razziale, i figli di unioni, recenti o remote, tra europei, malesi, ottentotti, africani. Vivono in un limbo crudele, respinti dai bianchi e dai neri. Negli anni passati, se gli afrikaner, i boeri di un tempo, avessero avuto una visione più aperta della società, avrebbero trovato nei coloured alleati preziosi. Più vicini agli europei che ai negri per lingua e per cultura, i coloured chiedevano sol' tanto una applicazione meno rozza e cieca Affi apàrtheid, una sia pur modesta partecipazione al potere. Non hanno ricevuto, invece, che briciole: ed ora cominciano a scendere in piazza, sfidano funzionari e poliziotti. Non sono soli, i negri si sono inseriti nella scia dell'attacco, tutto il Sud Africa ribolle. Come a Soweto nel '76, sono stati i giovani ad accendere la miccia. Hanno cominciato col boicottare le scuole perché vogliono un'educazione migliore, come quella dei coetanei bianchi. Poi hanno allungato il tiro e chiedono ora tutta una gamma di riforme che il National Party non è disposto a concedere. Nei disordini, vicino a Città del Capo, la polizia ha aperto il fuoco contro studenti coloured. ne ha feriti tre e ne ha uccisi due, fra gli 11 e i 14 anni. Altrove, ton altri boicottaggi, giovani negri hanno invocato i «diritti umani e politici». - Il conflitto mostra che le masse stanno imparando nuove tattiche, meno violente ma più efficaci. Ed alla loro voce si è unita, questa volta, quella delle chiese. Ben 53 sacerdoti, bianchi e neri, sono stati arrestati e incriminati, tra i quali due vescovi. Sam Buti e il carismatico Desmond Tutu, segretario generale del South African Council of Churces. Il Sud Africa «sempre più simile ad un vulcano», prima o poi scoppierà, avverte Buti. Botha sa che occorre cambiare rotta, ma è prigioniero di un partito dominato da ((falchi». L'avvento, a Nord, nello Zimbabwe, del governo Mugabe, ha creato tra i negri e i coloured sudafricani «aspettative crescenti». Vi è un esempio da emulare, una lotta cui ispirarsi. Il tempo non favorisce più i nazionalisti. Mario Ciriello Il premier sudafricano Botila, stretto dai «falchi»

Persone citate: African, Botha, Buti, Desmond Tutu, Mugabe, Pieter Willem Botha, Soweto

Luoghi citati: Affi, Città Del Capo, Sud Africa