Cinquantamila di corsa per Torino di Lorenzo Del Boca

Cinquantamila di corsa per Torino Stratorino quarta edizione: un successo di partecipanti Cinquantamila di corsa per Torino La sezione competitiva è stata vinta da Cerbi, in 49 minuti; poi sono arrivati in piazza Castello tutti gli altri (il più veloce dei non competitivi ha impiegato un'ora e venti) - II ricavato andrà alla ricerca sul cancro Cinquantamila in piazza San Carlo per correre la Stratorino. Altrettanti dispersi ai bordi del percorso per curiosare, battere le mani, incitare gli amici in pantaloncini corti che soffiano sulla rampa del sottopassaggio di corso Giambone. Ore 6,15. Nella piazza arriva Marta Maria «e basta», 15 anni, accompagnata dal padre: aveva paura di fare tardi. Poi un funzionario di banca, un impiegato e un droghiere di Barriera di Milano. Urs Flensten, Leonardo Nicastro, Alessandro Messi, Manuela Pessina e Cristina Tondelli con un cane, sono in pigiama, «vi bbiamo dovuto fare iti fretta». La gente scende dai tram insolitamente affollati, si fa accompagnare in taxi, approfitta dell'auto di un amico cortese, giunge a piedi dopo qualche chilometro di marcia «necessario per riscaldare i muscoli assonnati». Cinquantamila 480 in tutto. L'atmosfera è quella della sagra paesana. Le note della banda musicale, palloncini colorati, la voce, un po' monotona un po' retorica, del presentatore, cappellino e giacca rosso accecante con una manciata di patacche dorate sul petto. Walter Chiari sul palco con il sindaco Novelli e Allegra Agnelli, presidentessa piemontese dell'Associazione italiana per la ricerca del cancro. Una folla di colori: magliette di seta, tute da ginnastica di quando si era studenti al «Valfrè», la divisa della scuola militare alpina di Aosta, berretti di lana sugli occhi, pagliette, sombreri, bascnetti portati sulle ventitré. Mario Chimenti operaio di Grugliasco, bersagliere del «secondo 49», piume al vento e l'alpino Giuseppe Tormen. 48 anni, arrivato da Rivoli. Prendendo precauzioni meditate alcuni hanno infilato calzini di lana, altri hanno preferito quelli di lino, altri ancora hanno calzato le scarpe sul piede nudo. Convinto, ognuno, che fosse il sistema migliore per evitare vesciche. Ma molti devono fermarsi con i piedi in fiamme. Un paio crollano svenuti per la stanchezza. La corsa competitiva parte alle 8,50. L'altra, quella di tutti, alle 9 in punto. L'ultimo a lasciare la piazza è un ragazzo con la gamba ingessata. Ha avuto un incidente ma non ha voluto rinunciare aquesta festa. Dopo qualche centinaio di metri si ritira. Erta Bolmer, canadese trapiantata a Torino, invece, non prende il «via». Si era iscritta con Erik, sette mesi, «ma il bambino ha fatto tardi» e quando arriva in piazza San Carlo non trova più i giudici con i cartellini. La piazza si svuota e arrivano già i primi che hanno finito la corsa. La maggior parte dei camminatori 1 vincitori non li ha' nemmeno visti. Sanno che il primo è Gerbi, primo anche lo scorso anno, in poco più di 49 minuti. Fra le donne la migliore è una friulana trapiantata a Milano, Maria Pia Dotando, 45 anni compiuti, che ha partecipato in compagnia del marito. Ma sanno anche che i più veloci «non competitivi» arrivano in un'ora e venti: gente normale, con un mestiere, cui piace correre e che si allena quotidianamente. Un pizzico di folklore. Marco Gaido, racimolando alcuni abiti in casa, è arrivato vestito da inglese; Lucia¬ no Vianella. 18 anni, disegnatore meccanico, si è infilato un sacco, troppo chiaro per assomigliare a un vero e proprio saio francescano; Marco Caprio si è camuffato da cinese; Marco Gorrino ha il kimono da karaté. C'è William Brit, cappello da cow boy. gii et americano. Non sta scimiottando il Far West. E' il suo vestito abituale. Arriva dal Texas ed è di passaggio a Torino? James Abu. invece, è negro: non si fa fatica a riconoscerlo. Etiope, trapiantato in Piemonte, lavora come meccanico in un garage. Giovanna Fogliono, 14 anni, terza media, occhiali su due occhietti mobilissimi, «copia» gli arabi. E per stare più comoda si fa portare in spalla da Maria Angela Cociglio 16 anni, «quasi 17», studentessa allo scientifico. La corte dei paggi e delle damigelle è formata da Angelo Muneretto, Roby Muscarà, Marco Girardi, Alberto Maffiotti, Renzo Paolucci, Claudio Rigoletti, Marco Baldi, Franca Quaranti, Viviana De Allegri. Maria Costa. Le ragazze stanno per diplomarsi all'alberghiero. Federico Mariano, 5 anni, fa la strada su una automobile a pedali trascinata dalla ■ madre Francesca e dal padre Giovanni, ferroviere. Il piccolo dice che è faticoso. Marcia da sudare anche per Alessia Ruozzi, 8 mesi, forse la più giovane, in carrozzella. Tina e Marcello. 45 anni, meccanico, a spingere, a turno. Giuseppe Contartese, 15 mesi, ha sonnecchiato tutto il tempo. Prima di partire, durante la corsa. All'arrivo dorme ancora. Lo ha portato suo padre Saverio sulle spalle «alla esquimese». Centinaia di bambini: a piedi, di corsa, in carrozzella, appollaiati sulle spalle dei genitori. E centinaia di ani-' mali. Cani e gatti, due galline, una tartaruga. Pastori tedeschi e bulldog, pechinesi, setter, mastini, spinoni, barboncini. Kir. un dalmata. ' quello della «carica dei 101» (solo, per l'occasione) al guinzaglio delle gemelline Ileana e Oriana Flamiola; Kira, pastore tedesco di 4 anni con Gian Carlo Uasme; ±tag. un «nero» con Carlo Broggi. Heros. un «lassie» ha fatto la strada in tre ore. Colpa del' padrone che gli frenava la corsa. In fondo, chitarra alla mano, Claudio Zanco, Matteo Rizzo, Piero Richetto e Maurizio Marzotto hanno suonato e cantato in coro per tutto il tempo. Dicono: «None forse questo lo spirito della Stratorino?». Lorenzo Del Boca HflHHJHHHfflli Piazza San Carlo ieri mattina alla partenza, gremita lino all'inverosimile

Luoghi citati: Aosta, Grugliasco, Milano, Piemonte, Rivoli, Texas, Torino