Meno studenti in tutte le scuole il boom delle iscrizioni è finito

Meno studenti in tutte le scuole il boom delle iscrizioni è finito Diminuiscono le nascite, l'Istat ha fatto i conti Meno studenti in tutte le scuole il boom delle iscrizioni è finito ROMA — Il «boom» delle iscrizioni scolastiche è terminato: l'ondata di riflusso che aveva colpito già negli anni scorsi le elementari e le medie dell'obbligo, è arrivata quest'anno sino alla scuola secondaria superiore, chiudendo il ciclo di processo che va di pari passo con la diminuzione del tasso di natalità nel nostro Paese. La notizia viene dall'Istituto di statistica, che ha reso noti come di consueto i dati generali sull'andamento della vita scolastica. Un'elaborazione compiuta con l'appoggio del ministero della Pubblica istruzione. Per la prima volta nel dopoguerra, i ragazzi che si iscrivono alla prima classe delle secondarie superiori sono di meno che nell'anno scolastico precedente. La flessione è dello 0,8 per cento. E corrisponde ai nati nel 1965, uno degli anni che viene considerato, normalmente, come la «soglia» oltre la quale in Italia si è cominciato a fare meno bambini. In coincidenza con un aumentato tenore di vita, da un lato, e con l'inizio dei fenomeni recessivi dall'altro. Questa tendenza, che come abbiamo detto, già si era avvertita in precedenza nel¬ le elementari e nella media dell'obbligo, proseguirà molto probabilmente anche nel futuro. A medio termine, e i sindacati ne sono consci, si porranno addirittura dei problemi di utilizzazione per i docenti. Non tanto per quelli già in servizio, quanto per tutti coloro che aspirano ad una carriera in quel settore. Le possibilità di assunzione saranno limitate al solo • rum over», a meno che il governo non dia inizio a "un piano a largo sviluppo verso l'educazione permanente rivolta verso il mondo degli adulti: aggiornamento professionale, corsi di rialfabetizzazione e cosi via. Ma non cambiano solo quanti temente, gli studenti: anche le scelte sono diverse, meno «generali», più rivolte a indirizzi specifici, sin dalla secondaria. E' probabile che in questo influisca la crisi dell'Università, e dell'istituto di laurea come passaporto per il mondo del lavoro in seguito. Sono calati bruscamente (—4,7 per cento) gli studenti iscritti alle scuole di formazione generale, come i licei classici, scientifici e linguistici, mentre, al contrario gli istituti di formazione professionale hanno visto una crescita, sia pure limitata allo 0,3 per cento, nelle iscrizioni. Fra le scuole di formazione generale bisogna notare che mentre il calo nei «classici» e negli «scientifici» è vertiginoso, è in atto una puntate verso l'alto dei licei linguistici: il 10,5 per cento di aumento. La conoscenza di più lingue straniere, con le possibilità di un'utilizzazione pratica quasi immediate legate anche all'ingresso nel mondo del lavoro, presente evidentemente un fascino irresistibile. Per l'Università non ci sono ancora dati definitivi di comparazione con l'anno precedente. Medicina e chirurgia registrano ancora il maggior numero di studenti (18,5%), seguite da giurisprudenza (13,2), economia e commercio (9,0%) e ingegneria (8,6%). Ma per quanto riguarda le «matricole», medicina e chirurgia, rispetto all'anno passato lamentano una flessione del 15 per cento. La notizia della satura-: zione del mercato della salute evidentemente 0 arrivala fino ai «neo-maturi» ; che sono stati il 90,2% dei candidati, un mezzo punto in meno dell'anno scolastico 1978-1979 Marco Tosattl

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