In libertà i due accusati per l'omicidio Campanile

In libertà i due accusati per l'omicidio Campanile Il giovane di Lotta continua ucciso nel '75 In libertà i due accusati per l'omicidio Campanile ANCONA — Sono tornati tutti e due liberi gli arrestati per l'uccisione di Alceste Campanile, il giovane di Lotta continua assassinato la notte del 12 giugno 1975 alla periferia di Reggio Emilia. Per insuffteienza di indizi, il giudice istruttore di Ancona Antonio Frisino, titolare dell'inchiesta, ha fatto scarcerare sia il reggiano Bruno Fantuzzi sia il laziale Antonio Di Girolamo, imputati entrambi di concorso in. omicidio. Apparentemente ora l'inchiesta sembra essersi azzerata, anche se non si conosce la sorte — per l'assoluta mancanza di informazioni da parte dei magistrati — del terzo imputato: Fulvio Pinna, sardo emigrato a Reggio Emilia, ex di Lotta continua ed amico di Alceste. Sia Pinna sia Fantuzzi erano stati chiamati in causa per le «rivelazioni» del padre del morto, Vittorio, che da anni parla di «omicidio opera di fascisti rossi, gente che mio figlio credeva amica». Per i suoi attacchi anche ad un magistrato di Reggio Emilia l'istruttoria è stata addirittura trasferita ad Ancona. Pinna e Fantuzzi (un intellettuale, già funzionario comunista del Comune di Reggio, poi — secondo il pei — espulso dal partito) gravitavano negli stessi ambienti di Alceste. Antonio Di Girolamo invece è un contabile di Formia die, a quanto se ne sa, aveva avuto un unico rapporto con l'Emilia nel 1977, quando fu arrestato nel Piacentino

Persone citate: Alceste Campanile, Antonio Di Girolamo, Bruno Fantuzzi, Fantuzzi, Fulvio Pinna

Luoghi citati: Ancona, Comune Di Reggio, Emilia, Formia, Reggio Emilia